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Sampmania: sono allergico alle rivoluzioni
Gli 'altri tre' sono, ovviamente, Muriel Torreira e Linetty. Ossia gli unici giocatori che a mio modo di vedere sono insostituibili in questo momento per la Samp, e gli unici a contare su un mercato di un certo livello. Davvero si può pensare che i blucerchiati riusciranno a blindare dei giocatori a prescindere da tutto e tutti? Mi piacerebbe poter dire senza alcuna incertezza che sarà realmente così, ma temo e credo che la realtà dei fatti sia un'altra. Ovvero che "non esistono di incedibili" (e non lo dico io, lo dice la proprietà) e che sì, ci possono essere dei giocatori maggiormente costosi rispetto ad altri, ma la vicenda Skriniar insegna che per la Samp programmare su uno specifico calciatore è difficilissimo,quasi impossibile.
Capiamoci, non dico che da Corte Lambruschini stiano venendo male i loro fiori all'occhiello, anzi tutt'altro: gli uomini mercato doriani hanno capitalizzato addirittura più di quanto prevedeva la clausola di Schick - dimostrando di avere un progetto ad ampio respiro su base almeno triennale - e si stanno facendo pagare a peso d'oro un giocatore forte, per carità, ma anche relativamente inesperto come Skriniar. Inoltre hanno massimizzato il profitto dall'addio di Bruno Fernandes (che ha disputato una buona stagione, ma non eccezionale), insomma: adesso bussare alla porta blucerchiata non è più una passeggiata. Le squadre interessate sanno che per i blucerchiati la qualità conta. E si paga al giusto prezzo. Quello che intendo è che impostare una campagna acquisti programmando gli investimenti sapendo di avere alcuni ruoli già coperti e assegnati, è impossibile.
Per contro, va detto che Ferrero e Romei sono particolarmente attivi per quanto riguarda le entrate. E i nomi circolati in questi giorni (da Widmer a Caprari, da Tonelli a Chiriches ad Ansaldi e Ilicic) alimentano speranze e entusiasmi facilmente comprensibili. Anche io accolgo con favore i profili accostati alla Samp, perchè evidenziano una strategia e una logica di fondo. Ciò che mi crea perplessità è il pensiero che la Samp non sia libera di bloccare un giocatore sino al termine del mercato, aggrappandosi al contratto, ad un bilancio in ordine o alla programmazione che comunque i vertici blucerchiati hanno stabilito prima del 'rompete le righe' per le vacanze estive. Dico la verità, mi infastidisce pensare che a fronte di una cospicua offerta economica, tutti possano lasciare Genova. Non ci posso fare nulla.
Legittimo operare in questo modo? Sicuramente sì, i soldi non sono miei. Ma il sottoscritto, per natura, è allergico alle rivoluzioni e agli stravolgimenti epocali, a meno che non siano strettamente necessari. Questo perchè credo che in ogni ambito della nostra vita ci sia concesso sbagliare, ma penso anche che si debba ricostruire da una base solida, sfruttando quanto di buono si è fatto fino a quel momento. A maggior ragione se ci si rende conto che il punto di partenza è ottimo, e che basterebbero alcuni piccoli correttivi per renderlo eccezionale.
Nel calcio è la stessa identica cosa. Alla Samp 2016-2017 sarebbero probabilmente bastate un paio di ritocchi per ambire ad altri traguardi. Le buone squadre si costruiscono così, con un paio di cessioni eccellenti (nessuno qui pensa che la Samp non dovesse vendere nemmeno un pezzo pregiato) e 3-4 innesti di qualità ogni estate. Il tuffo ad occhi chiusi, per quanto suggestivo, è sempre un terno al lotto. C'è una rete di sicurezza, certo, composta dall'ossatura della squadra e da mestieranti esperti come Quagliarella, Silvestre e Barreto. Ma non è detto che basti a salvarsi la pelle. E c'è gente, come il sottoscritto, a cui il rischio proprio non piace. Men che meno i tuffi nel buio.
@MontaldoLorenzo