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    Sampmania: sbranati dalla Lupa ma nessun pianto

    Sampmania: sbranati dalla Lupa ma nessun pianto

    E alla fine la Lupa ha sbranato il baciccia. Neanche Mihajlovic è riuscito nel miracolo di addentare  una squadra che in casa è impenetrabile, che merita la classifica che ha e che con la guida di Sabatini e Garcia può crescere a tal punto da mettere i bastoni tra le ruote alla Juve di Conte già dal prossimo anno. Detto questo, la Sampdoria peggiore della gestione Mihajlovic non può piangere per aver perso all’Olimpico contro la seconda del campionato. E’vero questa volta non sono arrivati i complimenti come in occasione delle sconfitte in casa di Napoli e Juventus, uniche prima di ieri dell’era serba in serie A, ma intanto in classifica non sarebbe cambiato niente.


    Sgombriamo il campo da tutti i mugugni, arte che a Genova è di casa. Una battuta di arresto ci può stare, meglio a Roma che in uno scontro diretto, sempre che si vogliano definire tali partite con squadre a dieci punti di distanza in classifica. La Sampdoria per organico non può competere con la Roma e bene ha fatto Mihajlovic a non rivoluzionare il suo modo di pensare a calcio. Pensiamoci bene: se davvero avesse giocato con meno attaccanti sarebbe cambiata la musica? No. La formula Eder più tre uomini assist aveva funzionato benissimo prima dell’arrivo di Maxi Lopez e quindi è stato giusto riproporla visto che Okaka è ancora in precarie condizioni fisiche. Sarebbe cambiato qualcosa invece con Maxi Lopez? Ancora una volta no. Perché l’argentino è l’artiglio che mancava in attacco ma contro i Benatia e Casta visti ieri sarebbe sparito anche lui.

    La verità è che la splendida Samp di Mihajlovic si è presa una buona ora di ferie, segnale negativo per il serbo, ma che non può essere fonte di mugugno per nessuno. La classifica sorride ancora e dopo le sfide con Milan e Torino il calendario tornerà ad essere in discesa. La salvezza potrebbe arrivare in netto anticipo rispetto alle aspettative di dicembre, con boati di gioia perché non dimentichiamo che la Sampdoria prima dell’arrivo dell’offensivista Mihajlovic con le trincee di Delio Rossi annaspava nelle ultimissime posizioni della classifica, perdeva contro grandi e piccole indistintamente e non aveva un’idea che fosse una. Le tre sberle non cancellano di certo il super lavoro di Sinisa.


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