Getty Images
Sampmania: questa volta bisogna complimentarsi
Per la stessa onestà intellettuale di cui sopra, però, mi sono visto costretto a cambiare radicalmente i miei piani editoriali a fronte di una netta virata per quanto riguarda il calciomercato. La svolta presa dagli affari blucerchiati, in questo caso, mi è piaciuta. E mi sono piaciute in particolare le due operazioni condotte in porto venerdì. Anzi, meglio, una praticamente chiusa, l'altra ancora in via di definizione.
Analizziamo i fatti: la Samp investe 4 milioni di euro per un giocatore classe 96, Patrik Schick, e sembra pronta a metterne sul piatto altri 5 (circa) per Dodò, l'esterno mancino perfetto per una squadra come il Doria. Il brasiliano lo avevamo già apprezzato per 6 mesi al Ferraris, ma tutti eravamo entrati nell'ordine di idee di perderlo in estate senza poterlo trattenere. E l'improvvisa accelerata per portarlo a Genova a titolo definitivo dall'Inter, diciamo la verità, è giunta piuttosto inaspettata. Può essere un'ottima operazione? Si, per due motivi. Intanto perchè parliamo di un giocatore ancora piuttosto giovane - è un classe '92 - che ha mostrato buonissime doti tecniche e, nello sfacelo generale dello scorso anno, non ha demeritato. Ma sarebbe un'ottima operazione anche perchè certificherebbe l'unità d'intenti tra Samp e allenatore: Giampaolo aveva chiesto un terzino, il Doria si muove per accontentarlo immediatamente.
Un grande affare almeno sulla carta potrà rivelarsi anche l'acquisto di Schick. Non perchè io conosca personalmente il giocatore (sfido chiunque a trovare un appassionato di calcio ceco che abbia visto anche solo una sua partita, escluso il nostro Riccardo Pecini, ovviamente). Piuttosto perchè è l'operazione in sé a dare un bel segnale all'ambiente. E' un giocatore fortemente voluto, cercato per mesi, corteggiato e finalmente chiuso non senza fatica, superando la Roma che pure aveva mostrato un interesse più che concreto. Prova ne siano le parole dell'intermediario Canovi che sino all'ultimo sembrava spingerlo verso il club giallorosso.
Parliamo di un attaccante considerato dagli addetti ai lavori uno dei più promettenti nel panorama europeo: può rivelarsi un completo fallimento, oppure tra un paio d'anni magari potremmo veder raddoppiare o triplicare il suo valore. Un azzardo? Forse, ma si tratta di un rischio 'buono', di quelli che vale la pena correre.
Da dove arriverà la liquidità necessaria per queste operazioni, fermo restando che i due colpi si concretizzino? 4 milioni per Schick + 5 per Dodò fanno 9 milioni, una cifra importante che presuppone una cessione. Di chi? L'indiziato numero uno è Fernando. Mi rendo conto che la vendita di un 'pezzo pregiato' non possa mai lasciare felici, ma questa volta bisogna riconoscere la validità degli argomenti di Ferrero. "Compro a 8 Fernando, lo rivendo dopo un anno a 14, e con 9 milioni prendo due giocatori potenzialmente in grado di raddoppiarmi l'investimento, mettendo a bilancio anche 5 milioni puliti per raggiungere il tanto agognato pareggio". Qualcuno può dissentire o criticare una simile condotta, tenendo conto del fatto che a Genova, di sceicchi pronti a ripianare il bilancio non ce ne sono? Io non credo.
Gli atteggiamenti, le sparate e le uscite quantomeno rivedibili sono un altro paio di maniche, e non si possono dimenticare. Però, almeno in questo caso, va dato merito alla Samp di aver condotto (sperando di arrivare all'ufficialità, ovviamente) due ottime trattative. Augurandosi che non restino casi isolati, ma che diventino una piacevole abitudine.