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Sampmania: quanto è facile sparare su Ferrero?
E’molto facile sparare su Massimo Ferrero: il presidente della Sampdoria è ovunque, non rifiuta mai un’intervista, un selfie o un autografo da firmare. Per questo a volte scivola. Lo ha fatto con il caso Thoir per poi scusarsi subito (altri presidenti urlatori mai hanno fatto un passo indietro rispetto alle proprie parole). Poi sono uscite le voci sulla possibilità del mancato accesso all’Europa League. Titoli e inchiostro a profusione, in pochi osavano scrivere che la Samp era molto tranquilla sulla vicenda. Come è andata a finire lo sappiamo tutti: due ore di dibattimento e sentenza positiva per i blucerchiati con un giorno di anticipo rispetto alle previsioni. Tutto liscio come l’olio esattamente come da previsioni di Ferrero.
Dopo un momento di calma piatta ripartono gli attacchi ed è il bilancio a finire nel mirino: 26 milioni di rosso e via alle illazioni sul nuovo caso Parma. Come andrà a finire questa volta? Impossibile saperlo ora, bisognerà aspettare gli effetti del piano studiato dai dirigenti blucerchiati per ripianare le perdite. Certo è che una domanda sorge spontanea: perché i 26 milioni di perdite della Samp fanno notizia e i rossi di bilancio delle altre società (a volte molto più alti) vengono vissuti da tutti con serenità?
Una domanda a cui nessuno può dare risposta anche per questo Ferrero dopo aver contrattaccato ha iniziato a lavorare per il futuro della Sampdoria. Vuole una squadra forte e sostenibile, non rinnova il contratto a Silvestre che spara alto (1,5 milioni) si libera degli ingaggi di Eto’o e Romero (oltre 3 milioni all’anno in due) e cerca di chiudere per Fernando e Defrel. Il primo ha già giocato sette partite nella Nazionale brasiliana ed è un esperto di Coppe Internazionali grazie alle presenze nello Shaktar. Il secondo è stato il migliore della stagione del Cesena. In due non arrivano a 60 anni perché la Sampdoria di Ferrero ha bisogno di giovani da far crescere per poi essere rivendute a cifre alte. Anche così si pareggia un bilancio che secondo le penne “illuminate” del calcio italiano è destinato a far sparire il club blucerchiato. Il tiro al bersaglio continua, la Samp si scansa e progetta il futuro.