Sampmania: quanti ricordi all'Olimpico
Roma, Stadio Olimpico ore 20,45. La Sampdoria torna su un campo che ispira ricordi ormai storici per la memoria dei tifosi. La Capitale ha fatto da sfondo a due dei momenti più importanti della recente storia blucerchiata. Il 13 Maggio 2009 l’era Mazzarri stava per concludersi tra un campionato incolore e una Coppa Italia esaltante in cui i blucerchiati trascinati da Cassano e Pazzini arrivarono all’ultimo atto. Quella sera in 20000 presero ogni mezzo, partirono da tutta Italia per stare vicini alla ballerina che danzava su un palcoscenico che da tempo non solcava. E’vero quel giorno la serata si rivelò storta, il gol di Pazzini fece da contraltare all’inziale vantaggio della Lazio firmato Zarate. Poi i calci di rigore, gli errori di Cassano e Campagnaro, il tappo di champagne che schizza dalla bottiglia biancoceleste e la sconfitta che faceva però intravedere un futuro da protagonisti.
Un anno dopo rieccolo l’Olimpico, ancora illuminato dalla ribalta della sera. Il 25 aprile 2010, la Roma era fermamente convinta di poter strappare lo scudetto dalle maglie dell’Inter ma non fece i conti con la ballerina che ritornava su quel palcoscenico per prendersi una rivincita. L’avversario era diverso ma gli occhi erano puntati ancora una volta su di lei. Lei che voleva regalarsi un sogno chiamato Champions League e che all’Olimpico questa volta riuscì a volteggiare facendo impazzire tutti. Il solito Totti aveva sbloccato la sfida in un primo tempo in cui la Lupa sembrava inferocita e solo il miglior Strorari riuscì a strapparle dai denti lo scudetto. Nella ripresa la Samp scrisse la sua storia: Pazzini due volte fece piangere l’Olimpico, la Roma perse lo scudetto e i blucerchiati si regalarono la Champions League.
Quanti ricordi in quell’Olimpico che ora riaccoglie la Sampdoria dopo anni di baratro, con i fenomeni di allora sparsi per l’Italia e Sinisa Mihajlovic a riportare la luce quando il buio aveva ormai avvolto Bogliasco. Anche lui si commuoverà, pensando al suo passato. La storia insegna che da Roma passano le sorti blucerchiate: una vittoria significherebbe salvezza certa.