Getty Images
Sampmania: promessa mantenuta
Il mercato doriano era partito sotto i peggiori auspici: le sbandate del procuratore di Torreira (tempistica e modi completamente sbagliati da parte dell'agente), gli scricchiolii attorno a Silvestre e le voci su Muriel corteggiato da mezza Europa lasciavano immaginare l'ennesima rivoluzione invernale sotto la gestione Ferrero. Anche io, su queste pagine, mi ero chiesto che senso avrebbe avuto cedere ora i pezzi pregiati di casa blucerchiata. La stessa risposta probabilmente se l'è data anche Corte Lambruschini, che ha agito di conseguenza. La Samp, o meglio i suoi tifosi, sono stati anche aiutati (è strano dirlo) dalla flessione in campionato. Il calo, oltre ad aver giustamente infastidito una piazza alla ricerca di motivazioni per il proseguio della stagione, rendendo più difficile digerire eventuali cessioni illustri, ha intiepidito gli interessi di alcune società per i giocatori doriani più appetibili. Le difficoltà tra dicembre e gennaio, in sostanza, potrebbero paradossalmente aver aver giovato alla Samp che avrà la possibilità di valorizzare per altri sei mesi i suoi gioielli più scintillanti, senza pressioni eccessive e senza fretta.
Le linee guida per il mercato da parte del Doria erano abbastanza chiare in principio: se entra un giocatore, ne esce un altro. E la filosofia è stata rispettata pienamente. Ci si attendeva forse qualche movimento più corposo in difesa, che però numericamente si può considerare sistemata: due giocatori a destra e a sinistra, quattro al centro. Sulla corsia mancina si contenderanno il posto Pavlovic e Dodò, rimasto a Genova perchè estremamente difficile da piazzare, mentre sulla fascia opposta la partenza di Pedro Pereira ha consentito alla Samp di chiudere per Bereszynski. Il polacco è un giocatore interessante, con qualità atletiche indubbie e ancora troppo poco avvezzo alla Serie A per poter essere giudicato. Nelle due partite con la Roma ha mostrato alcune dimenticanze che possono essere corrette con il tempo, ma anche spunti interessanti: merita tempo e pazienza. Gli uomini mercato blucerchiati al centro della difesa hanno cercato di ripetere l'operazione Skriniar: un anno fa dallo Zilina arrivò il giovane slovacco, accompagnato dalle relazioni positive di Riccardo Pecini e da tanti punti interrogativi. 365 giorni dopo, su segnalazione dello stesso Pecini, a Genova si è visto per la prima volta Lorenco Simic. Dell'ex Hajduk si dice un gran bene, partirà come quarta riserva utile per rimpinguare il reparto, ma l'investimento importante della proprietà per un calciatore classe 1996 (1,5 milioni non sono briciole) fa capire precisamente quale sarà la volontà futura della Samp.
Ottimo anche il prolungamento di Silvestre - situazione gestita benissimo, era potenzialmente più spinosa di quanto ci si potesse immaginare - meno comprensibile invece il biennale offerto a Quagliarella. E' un attaccante che sul campo mette sempre grande professionalità, ma che troppo spesso è sembrato in difficoltà sul piano fisico. Può avere un ruolo importante nella maturazione di alcuni compagni, penso a Schick, ma è difficile immaginarlo come un titolare nelle prossime due stagioni. La mia principale perplessità è legata allo scambio Pereira-Djuricic. Detto che il serbo ha qualità, in mezzo al campo la Sampdoria numericamente si poteva considerare soddisfatta, mentre il ruolo di terzino destro, spesso vacante dopo la partenza di De Silvestri a causa dei tanti problemi fisici di Sala, poteva diventare appannaggio del giovanissimo portoghese, se l'intera vicenda fosse stata gestita in maniera diversa sin dall'estate.
L'ultima operazione in ordine cronologico è anche una delle più interessanti. Verre arriverà in estate, 4,5 milioni andranno al Pescara, mentre il giocatore resterà in prestito per sei mesi in Abruzzo, a maturare ulteriormente mettendo nelle gambe un'altra mezza stagione in Serie A. Che il centrocampista scuola Roma arrivi per sostituire Torreira, destinato a lasciare la Samp, lo sanno anche i sassi. L'idea è gustosa, così come sarà stimolante seguire l'evoluzione del primo acquisto per l'estate 2017. In attacco il colpo Paloschi sarebbe stato intrigante, anche perchè lo ritengo un giocatore perfetto per una squadra come la Samp, ma parliamoci chiaro: in questo momento Paloschi avrebbe dovuto sgomitare tra Muriel, Schick e Quagliarella. E la Samp non avrebbe potuto permettersi di spendere oltre 6 milioni per una potenziale riserva. Tutto rimandato all'estate, insomma, la rivoluzione sarà a giugno. Per il momento però godiamoci il primo mercato tranquillo e senza scossoni: chi lo ha detto che la noia, alle volte, non sia la benvenuta?
@MontaldoLorenzo