Sampmania:| Pozzi, l'ultima carta
'Oh, lo volete fare un gol?'. Le parole rimbombano a Bogliasco durante un allenamento blucerchiato, a pronunciarle mister Cavasin dopo aver visto i suoi incapaci di insaccare un pallone nella porta sguarnita durante un esercitazione. 'Oh, lo volete fare un gol?' è la perfetta espressione di ciò che tutti i tifosi sampdoriani stanno pensando dall'inizio del girone del ritorno. Dal 16 gennaio 2011 a questa parte la Sampdoria ha segnato in tutto cinque gol, tre in casa contro il Bologna e due ininfluenti nello scontro diretto contro il Cesena. Una media spaventosa che ha reso molto difficile il cammino verso la salvezza. Il trio Maccarone, Biabiany, Macheda ha realizzato una sola rete, quella del 3-0 contro il Bologna grazie a Big Mac.
La Samp non solo costruisce poco (pochissimo), ma le occasioni che ha le getta al vento, vedasi il rigore contro il Parma e il tu per tu con il portiere di Catania, giusto per citare le ultime due. Durante la sosta per le Nazionali si è cercato qualche rimedio, ma a giudicare da quel 'Oh ma lo volete fare un gol?' recitato da Cavasin sembra che le cose non siano migliorate di gran lunga. A questo punto le uniche speranze di veder gonfiare la rete avversaria con una certa continuità sono riposte in Nicola Pozzi. Il rientro dall'infortunio è vicino; forse già Verona, più probabile in casa contro il Lecce. Dei due scontri della vita, almeno uno la Samp lo giocherà con un punta vera in attacco. Bel passo avanti.
Pozzi non è Pazzini, e nemmeno ci si avvicina per score realizzativo, ma ha le qualità giuste per mettersi il numero 9 sulle spalle - idealmente vista la numerazione attuale del calcio - e provare ad essere il bomber salvezza blucerchiato. Forte fisicamente, capace di far salire la squadra e buon colpitore di testa, Pozzi è l'ultima carta che la Samp ha da mettere sul tavolo per cercare di uscire dalla crisi. Assodato questo, è bene ricordare che l'infortunio lo tiene lontano dai campi da quasi due mesi, che ci vorrà del tempo per vederlo in forma e che da quando gioca in blucerchiato l'ex Empoli si è sempre fatto notare per la grande corsa e la voglia immensa che mette in campo e non per il cinismo sotto porta. Ma queste sono sensazioni che ci si porta dietro dall'anno scorso, da allora tutto è cambiato. Magari anche Pozzi.