Sampmania:| Peggio di così...
Il calvario della Sampdoria sta per finire. Mancano due partite alla fine di una stagione maledetta, che si chiuderà con la più che probabile retrocessione in serie B. I blucerchiati sono in caduta libera verso l'inferno e solo il Lecce, con quello che sarebbe un vero e proprio suicidio sportivo, potrà fare la parte del paracadute salvavita. La lunga rincorsa verso il derby numero 104 era iniziata nella maniera più crudele per i tifosi blucerchiati, che nel pomeriggio avevano assistito alla peggiore delle combinazioni possibili: vittorie di Lecce e Cesena e scivolamento in classifica al terz'ultimo posto. Primi campanelli di allarme di una serata che sarà da dimenticare. Poi arriva la notizia del forfait di Gastaldello. La Sud prova a non pensarci, e nel momento del bisogno si fascia di blucerchiato come a difendersi dal presentimento che la nottata non passerà facilmente.
Dal campo arrivano segnali positivi: la squadra c'è, lotta, picchia, si arrabbia, prova a fare male, ma non basta. Prima disattenzione, prima punizione: un film già visto. Nel motore blucerchiato si inserisce di prepotenza la speciale benzina della disperazione. Il Genoa molla, la Samp ci prova e ci riesce. Pozzi l'emozione più forte, la Sud esulta e prova credere nel miracolo. Poi, quando tutto sembra essere finito, Boselli spegne la fiammella della speranza mandando la palla in quell'angolino che nove mesi fa aveva atteso a braccia parte il bolide di Rosenberg. La fotografia rimane la stessa nonostante qualche interprete sia cambiato: avversari in festa e undici blucerchiati stesi al suolo in segno di resa, ora come all'ora all'inferno, anche se a testa alta.
Nella serata che poteva cambiare le carte in tavola rimane l'insolito gusto dell'impotenza, perché questa volta, e solo questa volta, la Samp ci ha provato per davvero. Questa volta, e solo questa volta, la gambe non hanno tremato. I giocatori hanno lottato, schiumando rabbia dall'inizio alla fine, spaventando un avversario che sulla carta doveva mangiarli in un sol boccone. La reazione è però arrivata troppo tardi: un tempo contro il Brescia e il derby di ieri caratterizzati dalla lotta sfrenata verso la sopravvivenza non basteranno a salvare i blucerchiati. La Samp è arrivata in ritardo rispetto alle altre, ha capito solamente ora cosa ci voleva per non retrocedere, ma ormai è troppo tardi. Palermo e Roma saranno le ultime due tappe di una corsa che appare segnata. La sveglia è suonata tardi, la Samp si sveglierà e capirà che tutto questo non è stato solamente un incubo.