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    Sampmania: ora non esageriamo

    Sampmania: ora non esageriamo

    • Lorenzo Montaldo
    Piccolo, doveroso preambolo: l'articolo che segue è stato scritto prima dei 4 schiaffi rimediati in Swansea-Sampdoria. Sono stati novanta minuti di agonia, che hanno evidenziato tutti i limiti di una squadra costruita in ritardo, e per questo incompleta e indietro sul piano dell'intesa. Una punta serve, che sia Schick, Luan o chi per esso. Occorre in particolare un centravanti capace di garantire anche l'invenzione personale, il guizzo, e che porti in dote una decina di gol. C'era Muriel per questo, ma è stato ceduto. E ora va rimpiazzato. La partita di ieri secondo me fortifica ulteriormente i concetti espressi in questo Sampmania. Anche perchè la fragilità della retroguardia doriana è dovuta principalmente alla scarsa intesa in un reparto che doveva essere completato prima. Un risultato così 'estremo' rende ancora più nitide le posizioni delle due agguerrite fazioni di cui parleremo più avanti. Fine dell'introduzione, veniamo ai fatti.

    Alla fine, i due acquisti tanto attesi sono arrivati: a Genova ecco Ferrari e Ramirez. E già si sprecano gli evviva e gli osanna. Legittimo, considerando i pochi movimenti in entrata. Si tratta sicuramente di due ottimi acquisti, innesti interessanti seppur con qualche perplessità. Sono giocatori in linea con le richieste del mister, pagati tanto (forse troppo?), segno che la proprietà ha voluto reinvestire buona parte dei proventi delle cessioni. E questo è senza ombra di dubbio un ottimo segnale. Quello che però mi lascia perplesso è che ormai una grossa fetta del tifo blucerchiato viva di esagerazioni. In entrambi i sensi. Ci si divide in fazioni, e la partigianeria precostituita è il peggiore dei mali. C'è chi difende a spada tratta ogni scelta della società, perchè 'non si contesta a prescindere' – senza lasciare spazio al ragionamento autonomo e alternativo, evidentemente – e c'è chi ritiene ogni scelta errata per principio, e si dedica a sminuire ogni operazione per partito preso.

    Io invece credo sia giusto poter osservare, analizzare e riflettere in maniera individuale. Liberi da vincoli e da catene, da fazioni e da pregiudizi. Non penso di portare nel palmo della mia mano la verità assoluta, ma mi diverto semplicemente a formare la mia idea. Che è umana e quindi, come tutte le idee, suscettibile ad errore. Il bello di questa rubrica è proprio questo. Ci si confronta, si discute e e ci si forma un'opinione personale. Senza pregiudizi, però. Ecco spiegato il motivo del titolo: 'Non esageriamo'. Si esagera quando si pensa che la Samp abbia una rosa 'da retrocessione', e si esagera pure a piangere e a lamentarsi dopo una sconfitta con il Verona che sa tanto di calcio estivo. Ma è ugualmente un errore esaltarsi per due innesti che rappresentano il minimo sindacale, arrivati pure in estremo ritardo. Anche perchè non dimentichiamoci mai che a lasciare Genova sono stati due giocatori fondamentali (Skriniar e Muriel) e un titolare (Bruno Fernandes). In attesa di capire cosa farà da grande Schick. Ed è pure controproducente celebrare troppo una sconfitta di misura con il Manchester United, perchè anche questo in fin dei conti è calcio d'agosto, per quanto prestigioso. E anche perchè questa corrente di pensiero rende quasi legittimo perdere, giustificando l'onorevole sconfitta. Nel calcio una mancanza tale di ambizione è pericolossisima. Ma andiamo con ordine.

    Leggendo qua e là tra i forum e i social network, noto due correnti di pensiero: da una parte il pessimismo cosmico, dall'altra gli inguaribili ottimisti entusiasmati dall'acquisto di Ferrari e Ramirez. Ci sono quelli che li bollano già come sopravvalutati (senza neppure averli visti in campo) e c'è chi invece sfida i 'non ortodossi' ad uscire allo scoperto, ora che Ferrero ha messo in cascina il doppio colpo. Ferrari è un difensore che sicuramente può dire la sua in Serie A, ma è arrivato a Genova con una formula svantaggiosa e per un sacco di soldi. 15 milioni, per un difensore, sono un'enormità, anche con il mercato gonfiato e sproporzionato di quest'anno. E l'opzione per il controriscatto è un'arma solo nelle mani del venditore, mentre pende come una spada di Damocle sull'acquirente. Il caso Romagnoli (ahimè) fa scuola. Le motivazioni alla base di questo prestito oneroso con diritto di riscatto e controriscatto sono da ricercarsi nell'immobilismo che ha caratterizzato le prime settimane di mercato. A qualcuno non farà piacere sentirlo, ma è così: la Samp rischiava di ritrovarsi ancora senza il centrale titolare, serviva un giocatore pronto, relativamente giovane e affidabile. Soprattutto, serviva velocemente. Sono tutti elementi difficili da individuare, e se hai fretta di comprare chi dispone di merce rara fa il prezzo e mette tutte le clausole che vuole. A maggior ragione se il ragazzo è valido, come in questo caso. Io mi auguro che Ferrari sia il nuovo Nesta, ovviamente. Ma se così fosse, a Genova resterebbe solamente un anno.

    Ramirez aveva – e probabilmente ha tutt'ora - colpi unici. Qualche anno fa a Bologna aveva incantato la Serie A. Ho letto addirittura un commento di un tifoso rossoblù che scriveva, lodando l'acquisto della Samp: “Qui lo rimpiangono ancora”. Però ricordiamoci sempre che non esistono solo il bene e il male, il bianco o il nero. Le sfumature ci sono, eccome. E Ramirez per certi versi è una scommessa. Negli ultimi tre anni in Premier ha vissuto di alti e bassi. Gli infortuni sono stati purtroppo una costante della sua carriera, ma tra Southampton e Middlesbrough non sono mancati i picchi e le cadute per quanto riguarda il rendimento. Limitandosi agli ultimi tre anni, c'è stata una stagione da titolare con l'Hull City nel 2014-2015, e un 2015-2016 vissuto a metà tra il grigiore di Southampton (30 minuti giocati in sei mesi) e la scintillante esperienza in Championship, la nostra Serie B, con il Boro. Lì Ramirez è rinato, si è ripreso la Premier e il palcoscenico più importante. Anche questo campionato è stato una costante oscillazione: prima titolare, poi l'ennesimo infortunio, che lo ha fatto uscire dal radar dell'allenatore. La mia opinione è che quello di Ramirez possa essere un bell' acquisto. Ma aspetterei di poterlo vedere in azione sul campo, prima di celebrare un'operazione da oltre 10 milioni basandomi sul sentito dire, o su alcune pompose dichiarazioni degli addetti ai lavori. Ribadisco il mio invito, e scusate se sono ripetitivo: adesso non è il momento delle esagerazioni. E aspettiamo ad annunciare urbi et orbi che questa squadra è già migliorata, rispetto a quella dell'anno scorso. Potremmo renderci conto che quella Samp, che adesso snobbiamo, tanto male poi non era".

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    @MontaldoLorenzo

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