Sampmania: niente azzuro per Okaka, che scandalo!
Due partite vissute dalla tribuna, un passaggio fugace a Bogliasco per vedere da vicino la rosa di Mihajlovic. Antonio Conte la Sampdoria l’ha guardata da vicino in questo ultimo periodo e non poteva essere altrimenti. La quarta della classe che schiera tutte le domeniche almeno il 50% di titolari italiani non può non essere osservata speciale del commissario tecnico azzurro che già in passato si era lamentato che la serie A era un bacino di utenza troppo piccolo per le sue convocazioni.
Conte ha guardato e poi ha scelto. Ieri sera sono arrivate le convocazioni per la sfida contro la Croazia, c’è Soriano e non potrebbe essere altrimenti visto che l’italo-tedesco è un jolly capace di attaccare, difendere, fare gol, fornire assist meglio di molti altri che sono fedelissimi, non si capisce ancora per quale motivo, dell’ex allenatore della Juventus.
Si guarda alla lista e quando si arriva all’attacco si sobbalza: c’è di nuovo Balotelli, uno che a Liverpool è vicino ad essere scaricato, uno i cui tifosi hanno deciso di rimandare al mittente le maglie tanta era la delusione per le sue partite. C’è Immobile, ultimo in classifica con il Borussia Dortmund. C’è Giovinco che colleziona solo panchine nella Juventus. C’è Zaza che nel Sassuolo ultimamente è l’ombra di sé stesso. E poi fortunatamente c’è Pellè, una chiamata che riconcilia con la tanto sbandierata meritocrazia che ancora una volta con l’Italia del calcio non c’entra niente.
Non c’è Okaka, trascinatore della Sampdoria che ha fatto tremare tutte le difese che lo hanno affrontato. Un ragazzo che sotto la guida di Mihajlovic è diventato un simbolo: forte fisicamente come nessuno in Italia, capace di far salire la squadra, fare reparto da solo, prendere e senza scomporsi, punto di riferimento per i compagni che approfittano delle sue caratteristiche per andare in gol. Okaka fa tutto e lo fa nella squadra che a sorpresa ma solo per meriti suoi è quarta in classifica in serie A. Segna poco diranno i meno attenti, ma come la mettiamo se la risposta è che i due gol in maglia blucerchiata in campionato sono gli stessi messi a segno da Zaza, sono due in più di Balotelli e Giovinco e solo uno in meno di Immobile? L’italia della meritocrazia di Conte è già morta.