Sampmania:| Nessuna paura del passato
Ci siamo! E' finalmente arrivato il momento che molti tifosi doriani stavano aspettando: domenica a Torino la Samp sfiderà la Juventus, ovvero buona parte del suo passato recente. L'emozione sarà davvero tanta per chi è stato vero e proprio artefice della nuova Samp, Beppe Marotta e Paratici, e per quelli che in un solo anno sono arrivati dove nessuno provava neanche a sognare, Storari e Del Neri. A loro va di diritto un grosso 'grazie'.
Il passato recente non deve però fare paura, gli uomini di Di Carlo dovranno affrontare il nobile avversario lasciandosi tutto alle spalle: emozioni e ricordi sono il bello di questo sport solamente quando non si scende in campo. Domenica dalle 15 sarà il momento per dimostrare che la Sampdoria è andata oltre, ha saputo riorganizzarsi e crescere nonostante i tanti cambiamenti.
Solo vincendo Di Carlo e Gasparin potranno scrollarsi di dosso i fantasmi del passato. La squadra dovrà esser il loro mezzo per fare capire a tutti che gli uomini passano, ma la Samp resta e vuole crescere senza voltarsi a guardare quelli che non ci sono più. L’occasione è davvero ghiotta e c’è da giurarci che nessuno vorrà farsela sfuggire.
Peccato che a spezzare la routine di una vigilia già di per sé così importante sia arrivata la brutta notizia di Pazzini. Il sogno dell'estate bianconera è al momento bloccato dal mal di schiena: lombalgia acuta, la stessa che ha colpito il suo gemello Cassano appena prima di partire per la Nazionale. Il giocatore sta lavorando tantissimo per cercare di scendere in campo, e questi due giorni saranno fondamentali per capire se davvero sarà in condizione di giocare.
La seconda tegola arriva da Stefano Guberti, in questo momento il più in forma dei blucerchiati. Il giocatore sente dolore alla coscia destra, un problema muscolare che tiene in apnea lo staff di Di Carlo. Il tecnico sta pensando alle eventuali contromisure: Pozzi (fresco di paternità) scalda i motori, mentre Koman è il favorito per sostituire Guberti. Insomma, in casa Samp nelle ultime ore a preoccupare è il presente, più che il passato.