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    Sampmania: ma i gol al 90' si possono soltanto subire?

    Sampmania: ma i gol al 90' si possono soltanto subire?

    • Lorenzo Montaldo
    Questa volta, alla Samp non c'è molto da imputare. I soliti minuti di 'vacanza', quelli si: il primo tempo finisce al 45' più recupero e non al 44', e il secondo al 90', subire un contropiede a Roma contro la Roma è abbastanza paradossale. E poi un senso di svagatezza generale, ma il credito con la sorte cresce a dismisura, e questo è un dato che non può essere negato. Se c'è un neo tattico, a volerlo trovare, è quello di un modulo che dipende troppo dall'umore di Muriel sul terreno di gioco. Il colombiano forse non è ancora pronto a reggere da solo il peso dell'attacco. Tutto solo a fare a sportellate con rudi difensori grandi e grossi, specie in serate come quella di ieri, l'ex Udinese fatica, prova ne sia la scossa arrivata con l'inserimento di Cassano e Quagliarella in campo.

    A proposito del numero 99, si è tornati alla versione di Fantantonio pre Montella, quello che entra nel finale per spaccare la partita. Non è necessariamente un male, intendiamoci, ma la genialità di alcune giocate del barese potrebbe averlo instillato qualche dubbio nell'Aeroplanino. Va però sottolineata la maggior confidenza della squadra con il 3-5-2 su cui il mister sembra deciso a puntare, nel segno di quella continuità che in questo momento per il Doria è oro colato. E si deve evidenziare anche il fatto che la Samp, nonostante il terribile uno-due a cavallo tra i due tempi, sia riuscita scuotersi di dosso paure e ruggini nella ripresa. Quella dell'Olimpico era una partita che la Roma avrebbe potuto tranquillamente addormentare. Non c'è riuscita perchè i blucerchiati, questa volta, non si sono lasciati abbattere da svarioni, errori e fraseggi altrui.

    La traversa di Cassani, poi, è l'emblema di una stagione nata sotto una cattiva stella e sviluppatasi anche peggio. Una splendida girata, quella palla che danza sulla linea e che nella stragrande maggioranza dei casi rimbalza sulla schiena del portiere e si deposita dolcemente in rete. Questione di dettagli, di centimetri, fattori che nel calcio fanno tutta la differenza del mondo. Ma la Samp i gol al 90' può soltanto subirli? E dire che lo stesso Szczesny qualche minuto prima aveva sbattuto la porta in faccia a un Cassano lanciato a rete: avremmo potuto assistere ad una riedizione del gol di Zukanovic, arrivato sempre all'Olimpico ma con la Lazio; il gol che ti cambia la stagione, o quantomeno ti aiuta ad affrontare di slancio le gare seguenti.

    I punti, unici giudici inappellabili del campo, latitano, ma la Samp esce a testa alta anche da una sconfitta. Le prossime gare saranno in grado di dirci quale è la vera dimensione del lavoro di Montella. Eppure quella con i giallorossi, a differenza delle altre partite perse dai blucerchiati, non lascia soltanto l'amaro in bocca, ma anche un pizzico di fiducia. In questo momento, è ciò che serve al Doria.
     

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