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Sampmania: ma che senso avrebbe venderli ora?
Oltretutto, vanno evidenziate alcune sinistre coincidenza. Ad esempio, entrambe le sessioni di riparazione sono connotate da due cessioni di lusso. Nel gennaio 2015 venne ceduta la punta più rappresentativa, quel Manolo Gabbiadini tanto importante per lo scacchiere di Mihajlovic. Esattamente un anno dopo, la Samp ha venduto il suo miglior attaccante, il capocannoniere Eder. Assieme ai goleador, però, da Corte Lambruschini hanno impacchettato anche un difensore. Nella prima stagione dell'era Ferrero venne spedito a Bologna Daniele Gastaldello, 12 mesi più tardi fu il turno di Zukanovic. I risultati di queste operazioni, dati alla mano, si sono rivelati disastrosi. Con Mihajlovic la Samp di fatto perse il treno che portava all'Europa League (arrivata ugualmente grazie alle carte bollate), con Montella ha rischiato addirittura la B.
C'è un filo rosso inquietante che conduce sino ad oggi, e a quelle voci su Muriel e/o Linetty, Torreira e Skriniar. Lo hanno capito anche i sassi che stravolgere ogni volta la squadra dopo Natale non è una buona idea, ma quel brivido che corre lungo la schiena è lecito e comprensibile pensando al 2017. Volete un'altra allarmante coincidenza? Novembre 2015, Ferrero a Il Mattino: "Gabbiadini è chiuso in cassaforte". Gennaio 2016, Gabbiadini al Napoli. Gennaio 2016, ancora Ferrero a Sky: "Eder e Soriano rimangono qui". 29 gennaio, Eder ufficiale all'Inter. 10 novembre 2016, Ferrero a Mediaset: "Muriel è incedibile". L'epilogo, qui, è ancora da scrivere: magari questa volta sarà diverso.
Sono fermamente convinto, ma questa è un'opinione personale, che se Gabbiadini ed Eder fossero rimasti sino al termine della stagione, la Samp non avrebbe incassato meno di quanto ottenuto a gennaio dalla loro cessione. E lo stesso, seppure forse con qualche dubbio in più, penso valga anche per Muriel. Anzi, credo che il prezzo di Gabbiadini ed Eder sarebbe potuto anche aumentare, dopo altri 6 mesi in una realtà rodata e conforme alle loro caratteristiche.
Questa riflessione mi riporta al titolo di questo Sampmania: 'ma che senso avrebbe venderli ora?' Per di più, rischiando di minare irrimediabilmente quei meccanisimi e automatismi ricercati con tanta cura e precisione da Giampaolo in parecchi mesi di studio. Un rischio che forse non è il caso di correre. Lasciamo comunque perdere per un istante Muriel, comunque, e concentriamoci sugli altri due nomi gettonatissimi di casa Samp, Linetty e Torreira. Parliamo di due giocatori che in meno di un semestre hanno visto la loro valutazione almeno triplicare. Parliamo di due giocatori che sono al primo impatto con la Serie A, e che non hanno patito minimamente il salto nel massimo campionato. Parliamo, soprattutto, di due ragazzi che sono nati rispettivamente nel 1995 e nel 1996.
Hanno un contratto lungo, sono titolari e giocano con regolarità nella Samp e grazie alla continuità in blucerchiato hanno raggiunto la nazionale maggiore - Linetty, diventato titolare grazie alle buone prestazioni con il Doria - o possono ambire a conquistarla (vedi Torreira). Onestamente, credete che la loro valutazione da qui a luglio sia destinata a scendere in picchiata, o piuttosto a salire esponenzialmente? Già, domanda retorica, la risposta l'ho già fornita io tra le righe nel formularla.
Ho letto spesso parecchi protagonisti delle grandi manovre invernali trincerarsi dietro la locuzione 'plusvalenza impossibile da rifiutare'. Una frase che, di per sè, non ha il minimo significato. Anche perchè nessuno pretende che la 'plusvalenza', questa nuova divinità pagana, venga cestinata. Le esigenze di bilancio le capiscono benissimo anche i semplici appassionati, e i soldi non sono nè i miei nè, credo, i vostri. Quello che mi chiedo però è se la plusvalenza vada necessariamente fatta il prima possibile, affrettando le cose e rinunciando ad una prospettiva di guadagno ben più corposa in un futuro comunque immediato. L'imprevisto è dietro l'angolo, vero, ma il rischio d'impresa fa parte del gioco del mercato sin dal tempo del baratto.
A differenza delle scorse sessioni di mercato, nella Samp di oggi si è aggiunto un altro dirigente che mastica calcio da tanti anni, Daniele Pradè. Magari quest'anno la conclusione sarà un'altra. E' lecito sperarlo, altrimenti forse sarebbe meglio andare in letargo a novembre, e risvegliarsi in primavera: intontiti, indeboliti, ma pur sempre vivi. E' semplice istinto di sopravvivenza.