Sampmania: l'infallibile Mihajlovic a caccia delle grandi
Non sbaglia un colpo Sinisa Mihajlovic sempre più mago blucerchiato. Il serbo quando sceglie fa sempre la cosa giusta. Lascia fuori capitan Gastaldello dal derby a favore del giovanissimo Romagnoli ed ecco che l’ex Roma esce tra gli applausi. Cambia modulo passando al 4-3-3 dopo una stagione vissuta con il tridente fantasia dietro ad un’unica punta e la Sampdoria trova il quarto posto in classifica. Punta forte su Okaka e Soriano, talenti mai sbocciati in carriera, ed ecco che i due entrano addirittura sul taccuino di Conte per la nazionale.
In dieci mesi di lavoro Mihajlovic è diventato come Re Mida. Ovunque tocca cambia in meglio. L’anno scorso ha scommesso forte su Mustafi, il tedeschino è diventato persino campione del mondo e poi ha fruttato alla Samp 9 milioni di euro. Poi ha chiesto Silvestre e Viviano, due che il campo non lo vedevano da tanto tempo, li ha ottenuti e sono già diventati pilastri di una difesa ermetica capace di concedere solamente due gol in cinque partite.
Nomi, numeri, tattiche, mosse di mercato, Mihajlovic ha vinto su tutta la linea ma soprattutto ha ridato alla Sampdoria quella dimensione svanita dopo gli addii di Cassano e Pazzini. Si gioca per vincere sempre. Lo si fa con una squadra titolare ben rodata e ora con dei sostituti consci che in caso di impegno e doti adeguate avranno la loro occasione. Tutti danno il massimo, chi non lo fa non viene preso in considerazione, ma vedendo gli allenamenti di Bogliasco nessuno cade nel peccato del rilassamento. Sinisa MIhajlovic è il valore aggiunto della Sampdoria. Con i blucerchiati sogna di rimanere attaccato al gruppo delle grandi per poi spiccare il volo e andarsi a prendere una di quelle panchine. L’ambizione è alla base del successo del serbo, o la Samp lo seguirà nei suoi progetti di vittoria oppure se ne andrà per raggiungere i traguardi che merita. A Ferrero la scelta.