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    Sampmania: il ‘peso’ delle scelte

    Sampmania: il ‘peso’ delle scelte

    • Lorenzo Montaldo
    Da più parti sento già dipingere Sampdoria-Sassuolo come uno spareggio per l’Europa. Calma. Manteniamo la lucidità, non facciamoci prendere dalla frenesia di un inizio stagione estremamente positivo, sì, ma ancora troppo incerto. Anche perché la corsa a quel settimo posto che ti porta nelle Coppe – seppur dall’ingresso di servizio – è più serrata che mai. Ci sono almeno 4-5 squadre che possono ambire a tale obiettivo. Piuttosto, penso che sia il caso di sottolineare un altro particolare: la gara contro i neroverdi  metterà Marco Giampaolo di fronte al ‘peso’ delle scelte. Oddio, parlare di ‘peso’ è sbagliato. Sarebbe meglio definirla ‘responsabilità’, che rende meglio l’idea. Ma forse per la prima da quando allena, il mister della Samp ha ampia disponibilità di uomini, mezzi e soluzioni. Non ha bisogno di inventarsi nulla, deve solo amministrare, gestire al meglio e prendere le decisioni azzeccate. Sono curioso di vedere come reagirà di fronte a questa novità, perché non è così scontato riuscirci bene.

    L’utopia ‘Giampaoliana’ prevede coppie di giocatori perfettamente interscambiabili in ogni ruolo. Ovviamente, si tratta di un ideale irraggiungibile: non ci riescono neppure le squadre di top club ad approntare una rosa del genere, figurarsi quelle di media classifica. Eppure la Samp quest’anno ci è andata vicina, e probabilmente ha consegnato al suo tecnico l’organico più completo della sua carriera. L’unica incognita post mercato era il rendimento di Defrel, e l’eventuale assenza di un rincalzo per il reparto avanzato: ma l’andamento dell’attaccante francese e l’inossidabile qualità di Quagliarella hanno spazzato via tutte le nubi. Subito dietro scalpitano Caprari (fresco di Nazionale) e Kownacki che forse sarà ancora un po’ acerbo per reggere il peso dell’attacco come centravanti di riferimento della Samp, ma nel frattempo si è diplomato capocannoniere assoluto nelle qualificazioni agli Europei Under 21. Ha fatto 10 gol in 9 partite, di solito la squadra che vanta un simile primato lo pubblicizza, eccome. Tanto per dire, Schick a suo tempo ne aveva messsi a segno meno, arrivando a 8 reti. 

    In difesa, il Doria può contare sull’intoccabile Andersen – Giampaolo preferirebbe rinunciare alle mutande, piuttosto che al danese – e sul duo composto da Tonelli e Colley. Oltretutto, sono perfettamente complementari: “Andersen può giocare da tutte e due le parti, Tonelli meglio a destra e Colley a sinistra” aveva detto proprio il mister. Tradotto: "Chiunque manchi, siamo coperti e nessuno è fuori ruolo”. Anche in porta, la Samp vanta tre garanzie: c’è la sorpresa Audero, Belec che fa il titolare della sua Nazionale e Rafael reduce dall’esperienza a Napoli, con una stagione persino da primo portiere. Dubbi solo sulle fasce: se Bereszynski può essere sostituito da Sala, a sinistra l’oggetto misterioso Tavares inquieta un po’ come alternativa a Murru. Ma è a centrocampo che l’opulenza trova la sua sublimazione: la cornucopia blucerchiata offre Praet, Barreto, Linetty e Jankto come mezz’ali, Ekdal e il titolare dell’Under 20 inglese Ronaldo Vieira in regia. E sulla trequarti… beh, sulla trequarti c'è l'imbarazzo della scelta con Saponara, Ramirez e il jolly Caprari. Fare di meglio era difficile.

    Nessun allenatore lo ammetterà mai, perché è politicamente molto, molto scorretto, ma alle volte gestire l’abbondanza è la parte più complicata del lavoro di un mister. Toglie alibi dal punto di vista psicologico, e aumenta esponenzialmente il rischio di ‘perdere’ qualcuno per strada. Il pericolo di bruciare un giocatore magari valido per mancanza di spazi esiste ed è concreto: vuoi mettere poi i rimpianti? Per questo sarà interessante vedere come gestirà Giampaolo questa situazione tutta nuova. Per carità, dopo la morìa di metà settembre, sia lui che i tifosi della Samp tireranno un sospiro di sollievo, e il campionato è lungo, tortuoso e complesso. Ma reinterpretando De Gregori, è “(anche) da questi particolari che si giudica un allenatore”. E Giampaolo è pronto per l’esame di laurea, il diploma lo ha già preso l’anno scorso.

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