La Sampdoria ce l'ha fatta: grazie alla buona prestazione di Firenze e ai sette punti in tre partita è finalmente uscita dalla crisi. La zona retrocessione è ora a distanza di sicurezza, nonostante gli infortunati, nonostante le sette sconfitte di fila e nonostante i tanti mugugni. Complimenti alla società per aver creduto fino in fondo al proprio progetto confermando Ciro Ferrara, condottiere mai solitario nonostante qualcuno dicesse che il gruppo lo avesse abbandonato. Il mister blucerchiato ha voluto credere fino in fondo al suo progetto, puntando tutto sui suoi ragazzi terribili, nonostante si chiedesse più esperienza per uscire dalle sabbie mobili della classifica.

Bravi tutti, soprattutto loro: Mustafi, Icardi, Poli, Krsticic e tutti quelli che dalla Primavera blucerchiata in qualche anno sono riusciti a fare il grande saldo senza subire troppo la pressione del massimo campionato. Grazie alla batterie di giovani forze la Sampdoria è risalita e adesso guarda alle zone basse della classifica dall'alto della metà classifica. La guardia si mantiene alta, la salvezza va costruita partita dopo partita, ma ora Udinese, Catania, Lazio e Juve fanno un po' meno paura. Con buona pace di chi nelle scorse settimane avrebbe rivoluto Beppe Iachini in panchina.

L'ex tecnico rimarrà sempre nei cuori dei tifosi perché ha saputo riportare la Sampdoria dove le spettava. Il suo esonero è stato un po' uno shock, ma a ben vedere è stato giusto così. I tanti sostenitori di Iachini nelle ultime settimane erano tornati alla carica, rimpiangendo l'eroe promozione senza contare che la sua Samp era un bel concentrato di muscoli con pochissime idee di gioco. Ferrara, al contrario, ha sempre espresso concetti chiari: palla bassa, verticalizzazioni precise e inserimenti negli spazi. Insomma, Iachini appartiene al passato, ha scritto una pagina bellissima del libro blucerchiato ma del cambiamento c'era davvero bisogno.