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Sampmania: deliri da febbre, da Sassuolo e da calciomercato
Sampdoria-Sassuolo non verrà ricordata come la partita più scoppiettante della stagione, su questo siamo tutti d’accordo. E credo che ci sia univocità di giudizio anche nel considerare il risultato, più che un punto guadagnato, due punti persi. Prima della gara mi sarei ritenuto tutto sommato soddisfatto di un pareggio utile per tenere a distanza le inseguitrici, per la dinamica del match invece ritengo che la Sampdoria abbia buttato via una grossa, ghiotta occasione per aumentare il distacco dalla zona più calda.
Partite come questa servono a restituire la vera dimensione ad una squadra eccessivamente magnificata dopo un 5-1 rifilato al Brescia. E' stato un evento più unico che raro, e prima ce lo mettiamo in testa, meglio è. Da inizio anno sostengo che la rosa blucerchiata sia tecnicamente modesta, e credo che la partita con il Sassuolo abbia messo in mostra quelli che sono i limiti di una formazione in grado di saltare l’uomo soltanto con Linetty e (talvolta) Ramirez. Questa mia considerazione ha sempre ricevuto forti critiche, ma ora noto una consapevolezza più diffusa a livello di tifoseria su quelle che sono le reali potenzialità di questa squadra. I limiti tecnici sono stati mascherati - per fortuna - da quel signore in panchina, che con la sua metodica tranquillità e organizzazione ha saputo sopperire ai punti deboli di una compagine che resta incompleta e mal assortita.
Nell’ultimo anno e mezzo siamo stati costretti a sorbirci anche parecchie decisioni quantomeno discutibili a livello di calciomercato, ma l’apoteosi si è raggiunta nella sessione attuale. Se andiamo ad analizzare le mosse effettuate dalla Samp, rimane difficile ritrovare un filo logico nella costruzione delle operazioni. In merito alla questione Murillo, sostituito con Tonelli dopo aver perso praticamente 20 giorni di mercato, abbiamo già parlato, ma oggi voglio portarvi ad esempio un’altra situazione che considero paradossale.
La vicenda Caprari, trattato da Samp e Sassuolo alla vigilia di una delle partite più importanti della stagione, è surreale. Ma ancora più surreale è il fatto che il Doria sia riuscito a far passare in secondo piano la disperata necessità di un attaccante in grado di sbloccare le partite, da prendere subito, appena aperti i battenti del calciomercato. La mancanza di risorse in camera di compensazione (altro argomento che prima o poi meriterà una spiegazione), la telenovela difensore e i nuovi rumors sulla cessione hanno fatto dimenticare ai tifosi quello che non era un capriccio, bensì un’evidente necessità. E la gara di ieri, condizionata da due decisioni sbagliate come l'errata espulsione di Peluso e il rigore negato a Gabbiadini, ne è la prova lampante.
Per tutta risposta, da Corte Lambruschini hanno deciso di trattare la vendita dell’unico rincalzo rimasto alle spalle di Gabbiadini e Quagliarella, prima di pescare un possibile sostituto in grado di ‘migliorare la rosa’ negli ultimi quattro giorni di mercato. Detta così, a me sembra un po’ un’utopia. Ma probabilmente deliro, scusate, è la febbre.
@lorenzomontaldo
@MontaldoLorenzo