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Sampmania: giorno 16 senza calcio. Diario di un sopravvissuto
Genova, martedì 3 marzo 2020.
Giorno 16 senza calcio. Cominciano a spuntare le prime allucinazioni. Pochi minuti fa ho scambiato il cameriere che mi ha servito in pausa pranzo per Gabbiadini. Subito prima avevo iniziato a stilare le pagelle del pranzo aziendale. Ho cominciato anche ad occuparmi di calciomercato dei supermercati: mi danno molto vicino il trasferimento della Boro vicina a casa mia nella via parallela, in cambio di una Casko e relativo conguaglio.
Il Fantacalcio ormai è solo un lontano ricordo. Però sento ancora il suo sapore in bocca, quasi fosse reale. Gli highlights di Serie A invece sono un pensiero evanescente e sfumato, sbiadito come un sogno al mattino. Non calcolo il risultato della giornata da un'eternità, ma mi consolo con i reperti di un’era lontana. Ad esempio, guardo in loop da almeno 12 ore gli highlights di Sampdoria-Napoli 3-0 datata settembre 2018. Annotazione importante: l’altro giorno ho incrociato un altro giornalista sportivo genovese. Vagava da solo, con gli abiti stracciati, e invocava una partitella, qualche tiro in porta, qualunque cosa. Credo sia ormai impazzito.
Un po’ lo capisco. Anche io domenica ho temuto di perdere il senno. Le allucinazioni sono diventate più reali e vivide. Nella mia testa, l’intera giornata veniva rinviata dopo la decisione di disputare i match a rischio a porte chiuse. Oddio, non proprio tutta la giornata veniva cancellata: alcune giocavano, tipo Lazio, Napoli, Lecce e Cagliari. Altre invece no. Altre ancora scendevano in campo, ma soltanto nelle notti di plenilunio. Nel frattempo però la Serie B andava regolarmente in scena, idem parte della C. Fortunatamente sono tornato in me: posso anche credere all’esistenza di un folletto con la faccia di Irrati e la voce di Dal Pino - ve lo giuro, l’ho visto - ma ad uno scenario simile di rinvii no, è troppo.
Aggiornamento delle ore 12 - A questo punto sembro Bear Grylls, sopravvivo a tutto, ma a che prezzo? Tra virus, porte aperte e porte chiuse, sembra di essere nel pieno dell’incubo più spaventoso di ogni appassionato di calcio: è come trovarsi all’interno di una gigantesca, enorme, indefinita PAUSA PER LE NAZIONALI. Soltanto a scriverlo sento i brividi sulla pelle. Parliamo del peggior sogno possibile per ogni italiano mediamente interessato al campionato di Serie A. La ‘sosta’ è un luogo sospeso al di fuori del tempo e dello spazio che Dante, se fosse nato 700 anni dopo, avrebbe volentieri inserito nell’Inferno, come contrappasso per gli ignavi o per quelli che mettono le noci nel pesto. E quella che stiamo vivendo è la sosta peggiore di tutte.
Se per noi è un’eternità, pensate cosa significhi, per una squadra come la Samp, rimanere 21 giorni senza disputare un incontro ufficiale, nel bel mezzo della stagione, anzi, probabilmente nel periodo più delicato dell’intero campionato. E’ uno scenario apocalittico, inimmaginabile soltanto qualche mese fa. Anzi, vado a memoria, credo che si tratti di una situazione unica nella storia recente. Io ho una teoria tutta mia, che riguarda il Doria e le congiunture astrali sfavorevoli. Ve la racconterò poi, però. Ci manca solo essere tacciato di portare sfiga.
In compenso la nostra astinenza da calcio potrebbe bruscamente interrompersi a maggio, quando rischieremo il passaggio dalla carestia più totale all’indigestione. Il calendario potrebbe essere il seguente: 3/5 Derby, 10/5 Juve-Samp, 13/5 Samp-Verona, 17/5 Samp-Milan, 20/5 Inter-Sampdoria e 24/5 Brescia-Sampdoria. Volendo riusciremmo anche ricavare qualche ulteriore buchetto per infilare altre partite. Per esempio si potrebbe giocare contemporaneamente contro Milan e Inter, così da guadagnare lo spazio per eventuali recuperi.
Il Doria dovrà necessariamente far sentire la sua voce in Lega, sfruttando tutta la sua residua credibilità per evitare uno scenario del genere. Ferrero ci ha provato, ma temo che gli equilibri geopolitici e le relazioni di potere siano troppo delicate e complesse per l’irruzione di un Viperetta qualsiasi. Se non altro speriamo che il riposo forzato abbia riportato lucidità ai giocatori, e una condizione fisica media accettabile, dato che la Samp sino ad oggi sembrava pagare ancora una preparazione estiva evidentemente errata. La riga di infortuni e acciacchi, altrimenti, non si spiega. Temo pure le gambe imballate e la mente troppo sgombra alla ripresa (ammesso che ci sia) ma mi auguro che lo stimolo di una classifica preoccupante eppure attualmente illeggibile possa restituire un po’ di adrenalina a Quagliarella e compagni.
Quanto a me, non preoccupatevi: posso resistere ancora qualche giorno. Le razioni sono ridotte al minimo, ma adesso ho un nuovo amico. E’ un pallone, si chiama Wilson, assomiglia vagamente a Zhang ma con i lineamenti di Agnelli. Però state tranquilli, sono lucido: non ho più le allucinazioni.
@lorenzomontaldo
@MontaldoLorenzo