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    Sampmania: come una borsa frigo alla spiaggia

    Sampmania: come una borsa frigo alla spiaggia

    • Lorenzo Montaldo
    Scrivere un articolo in cui si elogia il mercato della Sampdoria e pubblicarlo il giorno stesso della contestazione annunciata da parte del tifo organizzato blucerchiato nei confronti di Massimo Ferrero non è una grande scelta temporale. Confido però nell'intelligenza dei sostenitori doriani, che riusciranno a scindere le due cose. Un anno fa, più o meno di questi tempi, sottolineavo la scarsa lungimiranza di cessioni avventate che avevano consegnato a Marco Giampaolo una squadra incompleta e caratterizzata dall'assenza di numerosi tasselli. La Samp si era fatta prendere dalla smania di vendere tutto e subito, salvo poi trovarsi a metà agosto spinta dalla necessità impellente di chiudere per un difensore, un trequartista, un terzino sinistro e un attaccante. Osti e Pradè erano costretti a trattare con società consce della disponibilità economica delle casse di Corte Lamrbuschini, e quindi decise a non fare sconti. Il risultato di tutto ciò era stato il prestito con diritto di riscatto a 13 milioni di Ferrari, o l'acquisto di Zapata e Strinic per una cifra vicina ai 25 milioni di euro.  Era anche abbastanza logico ipotizzare un epilogo del genere: è un po' come essere in spiaggia, senza nulla da bere. Il baretto lì davanti magari ti vende anche la Coca Cola ghiacciata, ma te la fa pagare 3,50 €. Se non la vuoi, ti arrangi. 

    Quest'anno la Samp si è mossa in tutt'altra maniera. E una simile inversione di tendenza merita di essere sottolineata ed evidenziata. In spiaggia il Doria ci arriva con una borsa frigo modello familiare, da 50 litri, e dentro ci sono già Colley, Berisha, Majer e Ferrari. Antipasto, primo, secondo e acqua. Manca soltanto il dolce, ma per quello vale la pena di aspettare un pochino. Una politica del genere può anche essere un rischio, perchè ora tutti sanno che Ferrero ha necessità di vendere per rientrare degli investimenti, dal momento che il Viperetta non ha il potere economico di uno Squinzi, e non può ripianare autonomamente eventuali disavanzi di bilancio. In tempo di fair play finanziario, poi, è tutto più complicato. Ma si tratta di un rischio calcolato, perchè la Samp sa che i due gioielli con cui fare cassa, ossia Praet e Torreira, possono contare su un mercato al rialzo. Venderli non sarà complicato, anzi, la Samp avrà una carta in più per rispedire al mittente proposte scandalose comprensive di giovani, esuberi vari e favori di bilancio assortiti alle big. 

    Oltretutto, l'acquisto anticipato dei rinforzi per il 2018-2019 farà anche la felicità di Marco Giampaolo, da sempre allergico al calciomercato. Il mister potrà contare sui principali tasselli per la prossima stagione già dal primo giorno di ritiro, e al tecnico probabilmente non sembra neppure vero. Ricordate le lamentele che hanno caratterizzato la scorsa stagione da parte dei vari Zapata, Ramirez, Ferrari e dello stesso Giampaolo per una preparazione saltata? Quest'anno non ci saranno. Ovviamente, dal punto di vista numerico la Samp non è ancora a posto. Per completare il pasto mancano almeno un portiere – Viviano non lo avrei fatto partire – un terzino sinistro, una riserva di Bereszysnki sperando che il polacco non lasci Genova e un regista di qualità, in attesa di capire cosa succederà in attacco. Molto in questo reparto dipenderà dal futuro di Duvan Zapata. Zaza sarebbe una scommessa molto molto gustosa, Eder una pasta scaldata dal giorno prima ma comunque sostanziosa, eppure occhio alle sorprese che da qui al 18 agosto saranno concentrate in un mese e mezzo di mercato. La rosa poi verrà sfoltita cedendo quei giocatori in esubero, ed è giusto così.

    A quel punto, a pranzo concluso, si potrà anche investire anche qualche soldino in più in un bel gelato artigianale fronte mare. Vi chiederete, quanto mangia il sottoscritto alla spiaggia? Tanto, tantissimo. Ad esempio , in un posto che frequentavo spesso c'era un gusto che mi piaceva da morire: si chiamava Mario, era extrafondente di qualità e il gelataio mi aveva confessato di averlo chiamato così in onore di Balotelli (erano gli anni in cui segnava all'Inghilterra). Giuro, non me lo sono inventato. Un bel dessert gustoso e intrigante, da comprare all'ultimo, poco prima di tornare a casa. Per il momento è solo un sogno, ma è bello coltivarlo. E poi, sai che soddisfazione che ti può dare?

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