Sampmania:| Come si esce dall'inferno?
'Tutto si decide qui: siamo all'inferno signori miei, credetemi. E possiamo rimanerci, oppure, aprirci la strada lottando verso la luce'. Le parole di Al Pacino nel film 'Ogni maledetta domenica' sintetizzano alla grande il percorso che la Sampdoria affronterà prima della fine del campionato. Lottare per ogni centimetro, per ogni punto, con un solo obiettivo in testa: la salvezza. E' vero, questa squadra non è abituata a trovarsi in situazioni del genere, ma anche il Parma non lo era, eppure a Marassi ad uscire con i tre punti sono stati gli emiliani. La Sampdoria non ha lottato fino alla fine, si è sciolta dopo la testata di Zaccardo così come aveva fatto dopo i jolly pescati da Llama e Parolo.
Per scalare le pareti dell'inferno ci vorrà ben altro. Gli errori come quelli commessi da Tissone e Maccarone non saranno più ammessi: se qualcuno per un motivo o per l'altro non dimostrerà di essere da Sampdoria in 'versione lotta' per evitare la serie B, dovrà esser accantonato nonostante magari abbia più talento rispetto agli altri. A Verona prima e con il Lecce poi non si potrà più sbagliare una virgola, altrimenti l'inferno avrà già inghiottito tutto: giocatori, allenatore, dirigenza, presidente e tifosi.
Non sarà facile, perché la Samp ha una gran paura: è da tempo che le gambe tremano e che il cervello non trasmette più input positivi. Le due settimane di sosta, nonostante il pensiero di Cavasin ('sarebbe stato meglio giocare subito'), sono l'ultima speranza blucerchiata. In queste due settimane verrano ricaricate le batterie a livello fisico e mentale; in più la Samp a Verona potrebbe ritrovare Pozzi, unica prima punta di ruolo a disposizione, e il suo capitano Angelo Palombo. A loro tutti i tifosi si aggrappano per scalare la classifica e uscire dall'inferno.
Non è più il momento di guardare al passato, sia quello più lontano delle notti di mezza estate, sia quello più recente con Giaccherini, Llama e Zaccardo improvvisi traghettatori verso l'incubo. I ricordi vanno messi nel cassetto, positivi o negativi che siano: solo così la Sampdoria può uscire dall’imbarazzante crisi che sta vivendo. Ora che il presente è buio da far paura, e che il futuro non promette niente di buono, bisogna fare in modo che la luce della speranza non si spenga. Tutto in otto partite: ‘Siamo all'inferno signori miei'.