Sampmania:| Come si batte la sfortuna?
Il periodo grigio che sta attanagliando la Sampdoria sembra non finire mai. In otto giornate di campionato la squadra di Ferrara praticamente non è mai scesa in campo con la formazione titolare, fatto che non può che essere primario nello spiegare le difficoltà. A San Siro e in altre due occasioni senza Maxi Lopez, poi i guai per i vari Poli, Gastaldello, Pozzi, Obiang, Romero, e infine il virus che colpisce Maresca e lo tiene lontano dalla sfida contro il Cagliari. La sfortuna si è abbattuta sulla Sampdoria, che contro il Cagliari cerca la vittoria del riscatto.
Un nemico del genere è sempre difficile da battere, o almeno da allontanare. Lo sa bene Ferrara, che dopo un ritiro passato a provare gli undici titolari si è sempre dovuto muovere tra infortuni e squalifiche. Almeno questa volta doveva andare tutto per il verso giusto, ma così non sarà. Già priva di Romero, la Sampdoria dovrà rinunciare al suo faro, il cervello in mediana, che da quando è arrivato ha cambiato volto alla squadra. Enzo Maresca per la Sampdoria è come Pirlo per la Juventus, Pizzarro per la Fiorentina o Ledesma per la Lazio. Insostituibile per tasso tecnico, intelligenza ed esperienza. Contro il Cagliari ci proverà Tissone a non farlo rimpiangere, con tanta 'garra' ma mezzi tecnici inferiori.
Come si batte, allora, la sfortuna? Difficile da dire, ma una cosa è certa, non giocando come nelle gare di Verona e Parma. Come ogni nemico che ti attacca la sfortuna si batte forse passando a propria volta all'offensiva. Dimostrando coraggio e lucidità, così come è stato contro la corazzata Napoli o nel successo di Milano o ancora nella trasferta di Roma. Quella Sampdoria sembra un ricordo lontano, ma di sicuro non si è persa. Sta soffrendo, ma con i capisaldi che la contraddistinguono - solidità e velocità - può tornare a stupire l'Italia. Tralasciando la sfortuna, che prima o poi lascerà Bogliasco e andrà a dar fastidio altrove...