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Sampmania: chi sarà la prossima plusvalenza?
Facciamo questo giochino, vi va? Proviamo ad immaginare, ad un paio di mesi di distanza, quale sarà il mercato dell'estate futura. Comincio io. Il primo, grande interrogativo da risolvere, per la dirigenza blucerchiata, è quello della prossima plusvalenza. Da dove si potrà ricavare la liquidità necessaria per muoversi sul mercato? I prestiti statali, di fatto ulteriori debiti anche se a tassi agevolati, da soli non bastano. E allora? Dove può reperire il Doria i fondi? La risposta più semplice e immediata è pure quella più scontata. Mikkel Damsgaard, è ovvio. Recentemente ho letto pure ipotesi fantasiose sulla Samp tentata all’idea di trattenerlo un altro anno, per rivenderlo poi a cifre maggiori. Mi piacerebbe, spero di sbagliarmi, ma ci credo poco. Immagino una sua cessione all’estero, qui però ci muoviamo nel campo delle ipotesi. Però temo non sarà sufficiente il sacrificio del talentino danese per consentire a Corte Lambruschini margini di manovra.
Mi arrivano spifferi sulla volontà, da parte della Samp, di operare una grossa manovra di ricambio degli effettivi. Mi aspetto un’estate sulla falsariga di quella coincisa con l’arrivo di Giampaolo: via gran parte della rosa, dentro alcuni rinforzi e varie scommesse. Mercato permettendo, ovviamente. Le ultime sessioni ci hanno insegnato che per vendere servono offerte, e se gli acquirenti sanno del tuo estremo bisogno di cedere e monetizzare, le proposte sono spesso al ribasso. Innanzitutto sarà cruciale e fondamentale risolvere le situazioni dei prestiti, destinati a rientrare alla base. Io ve lo avevo detto, le formule scelte per le varie cessioni di Murru, Bonazzoli, Depaoli, Murillo, Vieira e compagnia erano totalmente sbilanciate a danno della Samp, e ora ne vedremo l’esito. Caprari potrebbe restare dov’è, magari anche Chabot, ma gli altri immagino rientreranno. Sono tanti soldi in ballo, deprezzati da stagioni negative e per cui bisognerà trovare una collocazione. Non sarà per niente facile, auguri.
Poi, il Doria dovrà riflettere attentamente sulle mosse successive. Chi vendere? Gli indiziati credo siano Colley e Audero. Anche perché sono gli unici appetibili. Nel mucchio ci metto pure Jankto, tra ammortamenti e mancate esplosioni, immagino sia arrivato al capolinea. Eppure, quando sento parlare di ipotetiche aste per Colley, con una corsa al rialzo, mi viene da sorridere. Non so voi, ma mi sembra onestamente uno scenario da Paese dei Balocchi.
Nel frattempo, la dirigenza blucerchiata dovrà concentrarsi sulla scelta dell’allenatore. Il dilemma Ranieri è solo la punta dell’iceberg. La mia posizione, in questo senso, è abbastanza netta. Non ho particolare gradimento per l’allenatore blucerchiato dal punto di vista del gioco e delle prestazioni, e sarei decisamente favorevole, in un mondo ideale, ad un avvicendamento. A patto che il sostituto non sia un’assoluta scommessa. No agli allenatori alla prima esperienza in A, e no ai punti interrogativi. Tra una finanza precaria, i problemi societari ormai assodati e sotto gli occhi di tutti, immagino il prossimo campionato come particolarmente insidioso e pericoloso. In uno scenario del genere, il pragmatismo e l’esperienza sono valori aggiunti.
Non mi spingo invece ad ipotizzare i possibili acquisti del Doria. Ormai ci ho rinunciato, spesso non li capisco, o non li condivido, sarà un mio limite. Mi auguro solo si riesca a pescare un altro Damsgaard, qualcuno in grado di spezzare la monocorde monotonia diventata da tempo la nostra quotidianità. Darei almeno una falange per togliere dieci anni ad un Cassano, pur di rivederlo in campo per quattro o cinque partite a ricordarci che il calcio a volte può essere divertimento puro e fantasia. In questo momento, una prospettiva del genere sarebbe forse la migliore possibile, per una squadra condannata a vivacchiare, quando va bene, nell'anonimato. Trovare il diamante grezzo in grado di stupirti, è manna dal cielo. Già che sogniamo, facciamolo per bene.
@lorenzomontaldo
@MontaldoLorenzo