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    Sampmania: chi sa spiegare il calciomercato degli attaccanti per i blucerchiati?

    Sampmania: chi sa spiegare il calciomercato degli attaccanti per i blucerchiati?

    • Lorenzo Montaldo
    Ho bisogno di qualcuno in grado di spiegarmi i movimenti e i rumors relativi ai possibili bomber della Sampdoria. Nutro la necessità di schiarirmi le idee, perché attualmente sono piuttosto confuse e difficili da sbrogliare. Trovo curiosa tutta l'attenzione mediatica posta attorno all'attacco blucerchiato, e al suo conseguente calciomercato. La ritengo forse persino un po' sospetta. Di nomi, nell'arco di questo mese di assoluto immobilismo, ne sono già passati a decine. Qualche esempio sparso? Ribery, Cutrone, Inglese, Ounas, Diego Costa, Lammers, Jovic. Differiscono tutti per decine di aspetti: età, posizione, caratteristiche, prezzo, esperienza. Quasi non ci fosse un filo logico ad unirli. In realtà, un nesso tra uno e l'altro c'è. Sono profili altisonanti e suggestivi, come si trattasse di una sorta di oppio di massa, e praticamente inaccessibili ai blucerchiati per stipendio e pretese. Inoltre, vanno a collocarsi nella zona di campo dove la Samp ha il maggior numero di opzioni e di situazioni complesse da sciogliere.

    L'attacco blucerchiato, ad oggi, è un bel rebus. In rosa ci sono un tris di centrali, Quagliarella Torregrossa e La Gumina - e ne giocherà solo uno, in base allo schieramento scelto da D'Aversa - Gabbiadini che ha fatto le cose migliori in carriera largo a destra nei tre davanti, un solo esterno di ruolo, cioè Caprari, e un giocatore difficile da inquadrare come Bonazzoli. Più prima punta, forse, ma sarebbe la quarta in pancia alla Samp. Tantine, per un reparto impostato su un unico terminale offensivo. 

    In quale modo dovrebbe muoversi il neo direttore Faggiano? Non sta a me dirlo, non sono così arrogante. Possiamo ipotizzare però, ad esempio, la volontà di cedere a titolo definitivo La Gumina e Caprari, e forse Bonazzoli. In un mondo ideale, ovviamente, perché nel mercato privo di soldi all'orizzonte, individuare una società in grado di accettare le richieste blucerchiate per tali calciatori suona utopico. Sarebbe un mezzo miracolo a tutti gli effetti. Si possono ipotizzare prestiti, diritti o obblighi vari, ma di liquido temo poco. Piacerebbe pure a me fantasticare una sostituzione Ribery-Caprari, con tutto il rispetto per il ragazzo, o un avvicendamento La Gumina-Jovic, ma temo sia più plausibile il mio appuntamento di domani con Scarlett Johanson. 

    Ancora meno credibile mi pare l'idea di acquistare un riferimento d'area, un 'nove' vero e proprio, Cutrone, Inglese, Diego Costa o Lammers per intenderci, atleti di questo tipo. Prendiamo il caso Cutrone, ad esempio, il più plausibile tra i nomi fatti se l'onnipotente Pastorello dovesse decidere di realizzare un gioco di prestigio e mettere lo zampino alla Keita. Mi chiedo, avrebbe senso innestare su una formazione strutturata con un unico centravanti un altro potenziale titolare, da alternare a Quagliarella e per raccoglierne l'eredità futura? Non parlo tanto per una valutazione tecnica, Cutrone potrebbe rivelarsi un buon giocatore, al Milan lo era, e Quaglia non è eterno (forse), quanto piuttosto per una considerazione numerica. L'arrivo di un Cutrone farebbe scivolare l'investimento Torregrossa, 7 milioni sei mesi fa, al terzo posto delle gerarchie. Nutro dei dubbi sulla fattibilità di una simile manovra.

    Mi sembra ci sia bisogno di schiarirsi le idee, da parte di tutti, prima di fantasticare su figurine Panini da aggiungere alla rinfusa in una zona di campo ancora alla ricerca della sua identità. Il calciomercato, il vero calciomercato, non è il Fantacalcio, purtroppo o per fortuna. Immagino ci saranno movimenti, è vero, ma saranno pochi e a sensazione presumo riguarderanno elementi con caratteristiche alla Caprari. Attenzione, però, perché il Doria di tesserati utili per il 4-2-3-1 o per il 4-3-3 ne ha altri, penso a Candreva, Damsgaard e Verre. Nutro grandi speranze su Gabbiadini, per la verità. Dovesse stare bene, il vero acquisto sarà lui. Tutto il resto è rumore di fondo o, se preferite, panem et circenses.

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