Sampmania: 'chi di Antonino ferisce...'
Pian piano, con il passare del tempo, quelli che recitavano a memoria la tiritera di cui sopra sono diminuiti. Soltanto alcuni mesi fa però li trovavi lo stesso. Esaltavano le palazzine, le docce, i cancelli. Post Vialli lo slogan è cambiato: gli americani erano ‘misci’, Ferrero non aveva fatto mercato perchè credeva di vendere, e la Sampdoria faticava in campionato a causa della trattativa per la cessione. Adesso invece, da quando si è capito che forse era la valutazione del Doria ad essere fuori mercato, e che forse il mercato non era stato fatto per altre ragioni, ben più lugubri, sono quasi tutti spariti. Ne trovi ancora qualcuno, ma sono mosche bianche. Tanti hanno cambiato fazione perchè convinti dai fatti o trascinati dalla moda generale. Ma come si suol dire, il fine giustifica i mezzi.
Oggi, il giorno dopo la chiusura di una delle sessioni più avvilenti dell’epoca recente della Samp, è necessario schiarirsi le idee. Il Doria sembrerebbe aver migliorato la difesa, anche se aleggiano due grossi punti interrogativi in merito alla tenuta fisica di Tonelli e alle reali capacità di Yoshida, che onestamente conosco troppo poco per poter esprimere un giudizio. L’altro aspetto invece coinvolge l’attacco, e ritengo che in questo caso la dirigenza blucerchiata abbia condotto operazioni assolutamente incomprensibili, avventate e tremendamente pericolose. Nel frattempo sta nascendo un nuovo slogan, pericoloso come tutti gli slogan, che rischia di fare il gioco dell’attuale proprietà. La stessa proprietà che per inciso aveva promesso rinforzi a gennaio e una formazione migliore ‘in caso di necessità’. Il nuovo motto, dicevamo, si rivolge agli scontenti, giudicati incoerenti perchè ‘i giocatori si tifano a prescindere’, perchè ‘La Gumina non lo avete mai visto giocare’ e perchè ‘Caprari era scarso, e tutti volevano fosse ceduto’. C’è persino chi prova a dipingere il malcontento attuale come un processo per direttissima al povero Antonino, senza giudice né giuria. Si tratta di un’interpretazione faziosa e utilitaristica della vicenda, perchè la realtà è ben diversa.
A lasciare sgomenti è il fatto che la squadra con il quartultimo attacco della Serie A abbia ceduto un giocatore magari non eccezionale, ma ampiamente di categoria, sostituendolo con un ragazzo classe 1996 che in carriera ha giocato 22 partite nel massimo campionato, segnando 2 reti, e che quest’anno su 17 presenze in Serie B ha firmato 4 marcature. Anche sulle modalità di cessione di Caprari ci sarebbe da aprire un libro. La Samp mi ha ricordato molto da vicino l’ambulante a cui chiedi il prezzo di una maglietta. Quello che ti spara 15 euro, e che poi ti insegue quando ti dichiari disinteressato dicendoti di essere disposto ad accettarne anche 10, magari 9 e non se ne parla più. Ma queste, per carità, saranno solo impressioni.
Se vogliamo, l’ultima operazione di questo mercato di gennaio è l’esempio perfetto della legge del contrappasso. ‘Chi di Antonino ferisce, di Antonino perisce'. Speriamo di no, va. Meno male che la sessione è finita, altrimenti rischiavamo di trovarci come colpo un terzino di nome Palazzi, l’esterno offensivo Cancelli o magari un mediano inglese di nome Tom Shower. A proposito, qualcuno ha la traduzione di Yoshida dal giapponese? Non vorrei fosse ‘Camera di compensazione’.
@lorenzomontaldo
@MontaldoLorenzo