Calciomercato.com

  • Getty Images
    Sampmania: certificati di tifo, Scansdoria e 'lezioni di sportività'

    Sampmania: certificati di tifo, Scansdoria e 'lezioni di sportività'

    • Lorenzo Montaldo
    Ci ho pensato quattro o cinque ore, a come sviluppare l'argomento di Sampdoria-Empoli. C'è poco da dire sotto il punto di vista della prestazione, più interessante della partita di ieri c'erano, nell'ordine: guardare la pittura che si asciuga su un muro, le istruzioni al decollo su un aereo, e gli ingredienti dello shampoo mentre sei seduto al gabinetto. Invece, c'è tanto di cui parlare analizzando il contorno della gara e tutte le discussioni che ha portato con sé. Ci sono vari piani di lettura sotto cui analizzare questo 1-2. Tutti legati, ovviamente, all'altra squadra di Genova. La sconfitta del Doria ha spaccato in due la tifoseria: quelli felici della sconfitta, e quelli che avrebbero voluto vincere.

    Io non dirò chi dei due secondo me ha ragione, o quale delle due opinioni sia giusta, perchè trattandosi di questo, ossia di opinioni, non ho alcuna qualifica morale né tantomeno autorità per farlo. Darò invece il mio parere su quello che a mio modo di vedere è un punto cruciale. Nessuno può avere la pretesa di giudicare quanto un'altra persona sia tifosa della propria squadra. Nessuno può permettersi di attribuire arbitrariamente certificati di tifo. A me i discorsi del tipo 'tu sei meno doriano di me', 'vai a vedere il Genoa', 'il vero doriano la pensa così', non solo mi fanno venire l'orticaria, ma proprio mi indispongono. Bisogna sostenere un esame? Prendere un certificato? Mi sono perso la parte del test a crocette del vero Sampdoriano? Ho dimenticato di iscrivermi al corso di laurea in tifo applicato? No perchè magari da qualche tempo a questa parte è necessaria una qualifica per diventare tifosi, e io non me sono accorto. C'è una cosa che detesto più di ogni altra: sono le imposizioni, le persone che mi dicono cosa devo credere, che tracciano la via del pensiero ortodosso e accettabile. La verità non ce l'ha in tasca nessuno, figuriamoci poi quando si parla di una cosa irrazionale, personale e soggettiva come il tifo. Spaccarsi così, in una giornata del genere, dopo una partita di cui non interessava nulla a nessuno lo ritengo veramente inutile e deleterio. 

    La seconda chiave di lettura riguarda invece la presunta 'combine', e il fatto di 'scansarsi'. Era ormai da qualche anno che non usciva più il termine 'Scansdoria'. Divertente, buon 2011 a tutti. Solo un paio di riflessioni sparse: innanzitutto, prima di parlare di partita 'aggiustata', bisogna avere le prove. Un conto è se lo faccio io con due miei amici fuori dallo stadio. Un conto è se invece lo affermano in 'pubblico' (ad esempio su un social network) i tifosi. Anche in questo caso è accettabile poichè si tratta appunto di persone comuni, di tifosi, per quanto si debba prendere coscienza di ciò che si afferma. Di una gravità disarmante, invece, è se a dire certe cose è il massimo esponente di una società di calcio, o il suo direttore sportivo. Specialmente se il personaggio in questione è già stati condannato per frode sportiva, ma non su Facebook, in un tribunale dopo regolare processo. Una lezione di sportività da un docente quantomeno particolare.

    Il mio punto di vista su questo argomento è probabilmente la convinzione di un ingenuo, ma sono convinto che nessun calciatore di questo livello perda volutamente una partita. Specialmente a causa di una rivalità interna con un'altra squadra. Voi pensate che il belga Praet, lo svedese Ekdal, il ceco Jankto o Quagliarella in corsa per la classifica cannonieri abbiano interesse a rischiare combinando una partita solo per affossare la squadra di un posto che sta a 1.000 km da casa loro? Senza avere nulla in tasca da ciò? La rivalità interessa solo ai genovesi, o ai tifosi, di certo non a dei professionisti lautamente pagati per rendere e che anzi, hanno tutto l'interesse a rendere al meglio, perchè guadagnano di conseguenza. Non ci dimentichiamo che quelli che noi vediamo come calciatori 'rivali' di Sampdoria e Genoa, spesso sono avversari soltanto nei 180 minuti del derby. Molti magari durante la settimana sono amici, si conoscono, hanno giocato insieme. L'ho sentito dire io stesso ad alcuni giocatori delle due formazioni. Credo se mai che ci sia un altro aspetto di cui tenere conto, ed è il condizionamento ambientale. Se un ragazzo di venticinque anni va in campo e percepisce lo stadio completamente disinteressato rispetto alla partita, addirittura quasi contrario ad una vittoria, magari ad un livello mentale e inconscio si sentirà più scarico o 'autorizzato' a non rendere al 100%. E onestamente ieri a Ferraris c'era un clima strano, raramente lo avevo percepito così.

    La storia del calcio è piena di eventi simili, e credo si tratti della netta riprova di un concetto piuttosto semplice: se una squadra più forte ma senza stimoli incontra una squadra più scarsa ma che deve vendere cara la pella, la squadra più scarsa nel 90% dei casi porta a casa il risultato. Ultima riflessione che vi invito a fare invece è questa. Tutti questi discorsi che sentiamo fare in queste ore, di squadra che si 'scansa', che rende facile la vita agli avversari, non saranno le stesse identiche considerazioni che avranno fatto i sostenitori di altri club inguaiati nella lotta salvezza quando ad esempio il Genoa batteva la Juventus o prendeva punti al Napoli? Avrebbero avuto tutto il diritto ad essere imbufaliti, specialmente sentendo alcuni tesserati delle due big ammettere che in effetti, “se c'era una partita che si poteva perdere, beh, era questa”. [Cit. Bonucci e Allegri].

    E' un campionato falsato per tale motivo? O sono semplicemente le motivazioni che latitano, e che fanno la differenza? Penso si tratti più della seconda. Altrimenti, tutte le partite dovrebbero essere considerate a rischio. Cosa dovrebbe dire chi affronta la Juve nel pieno del turn over, perchè magari è impegnato tre o quattro giorni dopo in Champions, oppure già Campione d'Italia, e chi invece se la ritrova di fronte nel pieno della sua forza? Siamo davvero sicuri di volerci infilare in questo ginepraio di scuse, attenuanti, illazioni? No perchè è una strada a senso unico, e una volta finiti lì dentro, non se ne esce più. Per fortuna che ora c'è Chievo-Sampdoria (altro che ingredienti dello shampoo) magari ci saranno sospetti anche lì. Vi faccio un pronostico? Quagliarella fa gol, 'Si sono messi d'accordo per fargli vincere la classifica cannonieri'. D'altro canto, vuoi mettere quanto appeal mediatico ha il numero 27 della Sampdoria rispetto ad un tizio sconosciuto che si chiama Ronaldo, e che indossa la maglia numero 7 della Juventus? E pensare che qualcuno ha già cominciato a chiamarlo Rigorella, fate un po' voi...

    Instagram
    @lorenzomontaldo
    Twitter
    @MontaldoLorenzo


     

    Altre Notizie