Sampmania: basta giocare le partite a metà
Se la Sampdoria rigiocasse 100 volte con il Carpi, probabilmente potrebbe vincere 99 volte. O quantomeno, pareggiare. Invece i blucerchiati tornano dal Braglia con 0 punti, due gol al passivo, gli ennesimi subiti in questa stagione, e una vagonata di rimpianti. Soprattutto,rientrano a Genova dopo aver compiuto un notevole passo indietro dal punto di vista corale. Dopo Lazio, Palermo, derby e Juventus era lecito aspettarsi un salto di qualità anche in trasferta che però non c'è stato. E per l'ennesima volta l'appuntamento con quello che poteva essere un altro campionato è rimandato. I punti persi per strada con le ultime della classe (penso al Carpi, ma anche al Frosinone) rischiano di pesare come macigni, più di quanto si possa immaginare ad oggi: la classifica è corta, cortissima, e il campionato uno dei più livellati degli ultimi anni.
La Samp questa partita avrebbe potuto e dovuto vincerla. Dicevamo, su 100 volte, 99. Pali, traverse, un super Belec, imprecisione in attacco, metteteci ciò che volete dentro. Però i tre punti sono andati al Carpi, che è tornato a giocare come aveva abituato l'anno scorso: tutti in pressing, difesa sigillata che chiude ogni spazio e cerca di soffocare le iniziative avversarie, e poi via in velocità con Mbakogu e Di Gaudio. Onore al merito agli emiliani, si poteva giocare 100 volte, certo, ma le regole in Serie A prevedono una sola partita, e i 3 punti sono andati a chi li ha cercati con più decisione. E a chi li ha meritati,
I problemi doriani sono macroscopici se si guardano i numeri: la squadra di Montella trova la via della rete da 7 giornate consecutive, è andata a segno 29 volte in 20 partite, un andamento di tutto rispetto. Ma ha preso anche 32 gol, troppi per chiunque. Tante quante il Verona fanalino di coda a 9 punti. Con una fragilità strutturale simile, la paura è giustificata. Intendiamoci, passare dalla sbornia post derby alla depressione più totale sarebbe, oltre che dannoso, anche sbagliato.
Eppure la tifoseria blucerchiata è stufa, e a ragione, di partite giocate 'a metà', soprattutto visto il potenziale di questa rosa. E' stufa di black-out, è stufa di passeggiate in mezzo al campo, è stufa di chi rende al 50%. Addossare tutte le colpe alla difesa sarebbe riduttivo. I centrali blucerchiati spesso e volentieri sono andati sotto la sufficienza, ma ieri Silvestre e Zukanovic non hanno tutto sommato demeritato. Il recupero dell'argentino sarà importante in questo senso, il mercato (si spera) anche.
Ma bisogna estendere il concetto di fase difensiva, e drappeggiarlo su tutti e 11 i giocatori. Alla manovra partecipano, nel bene e nel male, anche centrocampo e attacco. Non si gioca uno contro uno, il momento in cui la palla ce l'hanno gli altri coinvolge tutti, e con il Carpi è il centrocampo il reparto che a mio parere sale con più decisione sul banco degli imputati.
Gennaio è mese di mercato, i difensori possono essere acquistati, insomma, ma la personalità e lo spirito di sacrificio, il senso di appartenenza ad una squadra quello no, non si può comprare. Dovrà costruirla Montella, partendo da zero, perchè prima ciò non è stato fatto.