Sampmania: basta davvero questo per salvare Zenga?
La Sampdoria dicono molti oggi e pensano in società (cosa nettamente più importante) ha regalato segnali positivi. Ne siamo davvero sicuri? Due gol e un’altra grande occasione divorata da Soriano quando erano necessarie almeno quattro reti per rimandare il verdetto ai calci di rigore. Due miracoli di Viviano mentre la sfida era sullo 0-1. I novanta minuti di Novi Sad hanno confermato che la squadra di Zenga non ha un gioco ma si limita a lanciare la palla verso Eder e Muriel sperando che loro due, come successo in occasione della seconda splendida rete di ieri, inventino di sana pianta qualcosa.
L’arrivo di Zenga era stato annunciato per dare un segno di continuità con Sinisa MIhajlovic, ebbene questa Sampdoria con quella dell’anno scorso non ha niente in comune. Il serbo non ha mai fatto giocare un calcio splendido ai suoi ma voleva che il gioco partisse dalla difesa, per questo ha scelto Romagnoli al posto di Gastaldello, per poi svilupparsi con palla a terra. Questa Sampdoria non ha poi il carattere dell’anno scorso. Immaginate cosa sarebbe potuto succedere nell’intervallo o addirittura al termine della partita di Torino con Mihajlovic in panchina?
Zenga è salvo perché la squadra ha corso per un tempo (il secondo è stato un lungo avvicinarsi all’eliminazione) e ha lottato sudando come non aveva fatto all’andata ma come in teoria dovrebbe fare ogni volta che scende in campo. Si continuerà con coach Z quindi, hanno vinto quelli che pensavano che un cambio in panchina dopo appena due partite sarebbe stato scellerato nonostante il primo vero obiettivo stagionale sia svanito già il 6 di agosto. La società adesso dovrà operare sul mercato per dare al suo allenatore confermato una rosa degna della serie A. La prima mossa sarà portare a Genova, Antonio Cassano. Il giocatore che Zenga non voleva e non ha mai voluto. Siamo proprio sicuri che questa sia la strada giusta per dare un futuro alla Sampdoria?