Sampdoria:| Volta ha fretta di svoltare
La difesa della Sampdoria è, in questo momento, il reparto della squadra numericamente più povero. Quattro giocatori, Accardi, Gastaldello, Rossini e Volta. Volta rappresenta l’emergente, considerato che Gastaldello e Accardi fanno parte della categoria degli affermati mentre Rossini, reduce da un ottimo Europeo Under 21, deve confermarsi. Volta tra l’altro è stato uno dei protagonisti del mese di mercato dedicato alla risoluzione delle comproprietà: il Parma non voleva mollarlo, Bologna e Cesena erano lì appostate, pronte a infilarsi. Tutte società di A. Ma alla fine è stata la Samp a riscattarlo: un investimento dal significato chiaro, si punta su di lui non solo per la prossima stagione.
Signor Volta, sa che sarebbe potuto essere in ritiro con un’altra squadra, oggi?
«So di essere a Moena con la Sampdoria, e di essere felice per questo. E sono altrettanto felice che la società abbia deciso di riscattarmi. Io non posso che ricambiare questa fiducia sul campo. Si dice sempre così, ma è la verità. Non c’è altro modo, direi».
La cercavano squadre di serie A. Giocherà in B.
«In serie A ho già giocato, con la Samp. Una stagione balorda e maledetta che mi ha lasciato amarezza e rabbia dentro. Dobbiamo ricordare gli errori commessi, per non ripeterli. Ma cercare di staccare con la testa dal passato. Il miglior modo per recuperare quanto si è perso è riconquistarselo. Fosse per me, vorrei che la stagione cominciasse domani».
Che Samp sta nascendo?
«Una Samp grintosa e determinata. Un giusto mix tra l’esuberanza e l’entusiasmo dei giovani e la maturità e la lucidità di tanti vecchi, vecchi tra virgolette. Secondo me il giusto mix per affrontare un campionato difficile come quello di serie B».
Sembra un mantra, quando si dice serie B si dice anche un-campionato-lungo-e-difficile.
«È così, ce l’ha detto anche Atzori. Rispetto alla serie A è proprio un’altra cosa. Ci sono più partite, si gioca al venerdì, al sabato e pure al lunedì. Agonisticamente non ti dà respiro, gli avversari corrono dal primo all’ultimo minuto, forse corrono anche di più rispetto alla serie A. E poi io questa categoria un po’ lo conosco».
Cesena, stagione 2009-2010. Lei ha conquistato la promozione ed è stato anche inserito nella top 11 come miglior difensore centrale del campionato. Voti di allenatori e di addetti ai lavori.
«Roba di due anni fa. Adesso comincia tutta un’altra storia».
La Samp, riscattandola, l’ha responsabilizzata?
«Un po’ sì. Probabilmente ho salito un gradino della mia carriera, non parlo solamente del riscatto, ma in generale. Adesso capita che mi trovi a dare qualche suggerimento ai compagni più giovani… ma per carità, sono sempre attento a imparare da Accardi e Gastaldello. E a proposito di riscatto, c’è da aggiungere che questa estate è un po’ particolare per me: ho iniziato il ritiro senza essere al centro di trattative di mercato. In passato sono stato quasi abbonato ai trasferimenti agostani».
Atzori da giocatore è stato un difensore, proprio come lei.
«Mi aspetto per questo di essere torchiato per bene. Lui ci ha già detto che il ruolo del difensore è particolare, magari giochi bene per 89 minuti e poi una distrazione al novantesimo ti costa il gol e ti attira tante critiche. Nei prossimi giorni il mister ci ha preannunciato che troverà il tempo per dedicarsi a noi, lavoreremo sulle posizioni, sulla profondità, su tutto».
E un parere da difensore su Bertani e Piovaccari, i nuovi attaccanti della Samp?
«Sto iniziando a conoscerli molto bene, soprattutto perché nelle partitelle chissà perché mi capitano sempre contro. Sono due punte con caratteristiche diverse, Bertani è rapido e veloce, Piovaccari gioca più di forza. Però hanno una caratteristica in comune, tutti e due vedono molto bene la porta. Ed è una caratteristica fondamentale, sa».