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    Sampdoria, violenta lite Sabatini-Ferrero: la ricostruzione

    Sampdoria, violenta lite Sabatini-Ferrero: la ricostruzione

    • Lorenzo Montaldo
    E' un quadro piuttosto acceso, quello che emerge dalla pancia dello stadio Dall'Ara di Bologna, dove è andata in scena la frattura definitiva tra il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero e il dirigente Walter Sabatini. Lo stesso responsabile dell'Area Tecnica, alla fine della partita, ha spiegato a Sky di aver avuto uno 'screzio forte' con il patron, cosa che ha condotto alle dimissioni immediate e irrevocabili da parte di Sabatini.

    La ricostruzione della lite però dipinge un quadro piuttosto teso al termine del match. Secondo l'edizione genovese de La Repubblica il numero uno doriano dopo la gara si sarebbe lasciato andare in maniera molto veemente davanti al vicepresidente Romei e al direttore sportivo Carlo Osti, criticando apertamente le scelte di formazione di mister Giampaolo, dicendo anche chi avrebbe voluto in campo. I collaboratori di Ferrero sanno che certi sfoghi non sono una rarità, ma questa volta al gruppetto si è aggiunto - con qualche istante di ritardo - anche Sabatini, che non ama intromissioni presidenziali nella sua area di competenza. 

    Secondo il quotidiano il dirigente, già molto nervoso per la brutta prestazione, avrebbe urlato "Non stanno così le cose, non è così. Se non si sa, è meglio stare zitti". Immediata la replica di Ferrero, che avrebbe risposto con "Tu non conti un cazzo, il proprietario sono io". Una frase che logicamente ha mandato su tutte le furie Sabatini: "Se è così, arrivederci e grazie". Le cose a quel punto sarebbero precipitate, tra un "non capisci niente" e un "te la faccio vedere io", A quel punto sarebbe partito anche Ferrero e qualcuno, presente alla scena seppur defilato, ha raccontato al quotidiano anche di mani alzate. Il resto del gruppo e altri tesserati Samp si sarebbero prodigati per dividere i due. Impossibile però provare a ricomporre la frattura in segreto, troppi i testimoni presenti: inevitabili le dimissioni e l'addio di Sabatini alla Samp.

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