Sampdoria, un disastro annunciato e la Federazione tace. Non si era detto: 'Mai più un altro caso Parma'?
Nonostante la Federcalcio taccia da tempo e alla Lega calcio si scandalizzino per le legittime proteste dei tifosi della Sampdoria - i soli a pagare per la loro autentica e sincera passione -, siamo di nuovo, e per nulla improvvisamente, di fronte all’ultimo caso Parma, stavolta più articolato e complesso. La Sampdoria è vittima di svariate irresponsabilità. Quella di Edoardo Garrone che cedette ad un euro il club a Ferrero, sostenendolo anche economicamente, salvo pentirsene quando ormai era troppo tardi. Quelle di Massimo Ferrero, un fantomatico produttore cinematografico, dichiarato fallito dalle sentenze di diversi tribunali, eppure pervicacemente aggrappato alla proprietà del club, anche se ormai solo formale. Quella della Federazione che omise, ha omesso e omette ogni tipo di controllo sulle capacità di far fonte agli obblighi contributivi, retributivi e societari di chi entra nel calcio.
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Tutti sapevano da mesi che la Sampdoria sarebbe finita male. Per salvarla sarebbero serviti 40 milioni, più altri duecento (lordi) per i debiti accumulati. Chi si è avvicinato con qualche offerta o è stato rispedito al mittente o ha capito, da solo, che questo club era un investimento a perdere.
Per parlar chiaro, oggi come oggi, a parte a Ferrero, che se la vuole trascinare nel baratro dove lui è già finito da tempo, la Sampdoria non ha convenienza ad essere acquistata da alcuno. Con poche migliaia di euro ce la si potrà aggiudicare in tribunale. E in Federazione si dirà quel che si disse nel 2019: mai più un altro caso Samp.