Dalla A di Algeria alla U di Uruguay, dall'Argentina all'Ungheria, passando per Bielorussia, Costa Rica, Lituania, Paraguay, Stati Uniti e Sudafrica solo per citare le più particolari. È vasto l'alfabeto delle rappresentanze estere in blucerchiato, 33 nazioni sparse in quasi tutto il globo, che potrebbero essere molte di più se si contasse, ad esempio, l'origine kanaka di Christian Karembeu o quella surinamese di Clarence Seedorf. Dei 93 stranieri che sino ad oggi hanno vestito la maglia della Sampdoria in partite ufficiali però, a nessuno era mai corso sangue ellenico nelle vene. Non appena metterà piede in campo vestito dei colori più belli del mondo spetterà a Savvas Gentsoglou fregiarsi del titolo di primo cittadino della Grecia della storia doriana. 

Curriculum. Il nostro nuovo grande (185 centrimetri) e grosso (non troppo a onor del vero: 75 chili) mediano greco è nato ad Alessandropoli, porto della Macedonia orientale e Tracia affacciato sull'Egeo, il 19 settembre 1990. Deve dunque ancora compiere 22 anni, ma il suo curriculum parla già di 45 presenze (con 2 gol) nella Souper Ligka Ellada con la maglia dell'AEK Atene, 14 in Europa League e 28 (con 2 gol) nelle nazionali giovanili biancoblu; ha già vinto una Coppa di Grecia (2011), è capitano dell'Under 21 e conta una chiamata, pur senza esordire, nella nazionale maggiore.

Volo. L'origine del nome di Savvas potrebbe tradire: papà Gökhan Gençoğlu (poi ellenizzato in Gentsoglou) è infatti turco di padre e greco di madre, mentre mamma Athina viene della Tessaglia. Non tradisce il marchio di fabbrica di questo centrocampista centrale sbarcato da ragazzino nella capitale ed entrato a far parte del vivaio dei Kitrinomavri (gialloneri) dell'AEK, uno più prestigiosi e titolati del panorama greco. È lì che, dopo una breve esperienza nelle serie minori divisa a metà tra il Panachaiki di Patrasso e il Niki Volos di Nea Ionia, la carriera del numero 90 prende il volo.

Cagnaccio. Il suo debutto tra i professionisti risale al 26 aprile 2009, contro l'Ergotelis, da difensore centrale, un ruolo che può fare ma che non gli è pienamente congeniale. Spostato qualche metro più avanti, Gentsoglou riesce a esprimere con continuità il proprio potenziale di mediano di rottura, di grinta e temperamento, un "cagnaccio" efficace in fase di interdizione e pure quando si tratta di liberare il destro dalla distanza. Qualità che il giovane greco potrà certamente affinare in blucerchiato, in una squadra sempre più verde e multietnica: la Sampdoria del futuro.