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    Sampmania: tristezza e sorrisi, addio Mister!

    Sampmania: tristezza e sorrisi, addio Mister!

    Scrivere oggi dell’Allenatore della Sampdoria più vincente di sempre è difficile perché la notizia della sua morte è ancora fresca e i ricordi si affollano lasciando un profondo senso di tristezza. Se ne va un altro padre di una squadra che ha saputo crescere sognando insieme al suo mister e al presidente Paolo Mantovani. Due uomini veri, due signori del calcio che hanno creato una famiglia capace ancora oggi di stringersi nel dolore. Tutti i suoi ragazzi lo ricordano come un papà, un insegnante di vita ancora prima che di campo perché Boskov con il suo sorriso e la battuta sempre pronta faceva crescere chiunque incrociasse la sua strada.

    La Sampdoria di quegli anni è stata un sogno bellissimo, diventato realtà perché grazie alla guida forte, sincera e sorridente di Boskov nessuna si poneva dei limiti. Le frasi celebri sono il segno indelebile di una persona che ha insegnato alla società, ai suoi giocatori e ai tifosi a sognare senza paura perché in fondo dopo pioggia arriva sempre sole. E allora, sentita questa frase non esisteva sconfitta che non si potesse digerire con una battuta così come nella vittoria c’era sempre qualcosa che non andava. La continua ricerca del miglioramento ha trasformato una banda di ragazzi di talento in professionisti capaci di portare una società di neanche cinquant’anni sul tetto d’Italia e a sfiorare il paradiso d’Europa.

    Grazie Mister. Vujadin Boskov ha incarnato tutti quei valori che la Sampdoria e Paolo Mantovani volevano portare in un mondo come quello del calcio poco avvezzo all’accettazione della sconfitta, trascinato già allora verso la polemica continua. Ma come si fa a fare polemica quando dopo un episodio dubbio l’uomo che più di tutti soffre in panchina esce dal campo e dice: “rigore è quando arbitrio fischia”?

    Vujadin Boskov non c’è più, con lui se ne va un altro pezzo di un sogno bellissimo che rimarrà per sempre nei cuori dei tifosi e dei giocatori della Sampdoria che a cavallo degli anni 90 correva veloce più in alto nuvole. Grazie Mister, oggi siamo tutti un po’ più soli.

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