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Sampdoria tra cessione del club e panchina a rischio
Sempre secondo la Gazzetta dello Sport, l’impressione è che per poter arrivare al sospirato closing, come già ribadito più volte nelle ultime settimane, il ruolo dell’ex presidente Edoardo Garrone sia destinato a diventare sempre più centrale. Andando ben oltre, dunque, al gran lavoro di diplomazia da lui messo in atto dall’11 giugno scorso. Quella sera, poche ore dopo il comunicato con cui il gruppo-Vialli si ritirava dalla trattativa, fu lui ad anticipare il tentativo (riuscito) di riavvicinare le parti, raccogliendo pubblicamente l’istanza a lui fatta dai tifosi. I tre mesi successivi non sono però bastati per colmare il gap economico fra le parti: Ferrero sarebbe disposto a scendere da quota 100 a 90 milioni, ma l’offerta non è ancora sufficiente. Garrone ha assicurato un prestito di una ventina di milioni, ma la situazione sarebbe davvero in discesa solo con un ulteriore intervento personale quantificabile in circa ulteriori dieci milioni. Una trentina in tutto, dunque, da parte di colui che aveva passato la mano a Ferrero nell’estate 2014. Tutto fermo, per ora, forse anche in attesa della richiesta di rinvio a giudizio (udienza venerdì a Roma) per Ferrero (si parla di autoriciclaggio).