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    Sampdoria, Schick: 'All'inizio era durissima, ora è tutto facile. Sogno la Nazionale, e Ronaldo...'

    Sampdoria, Schick: 'All'inizio era durissima, ora è tutto facile. Sogno la Nazionale, e Ronaldo...'

    • Lorenzo Montaldo
    L'oro della Sampdoria risponde al nome di Patrik Schick, da Praga. L'attaccante classe 1996 è una delle rivelazioni più belle della squadra di Giampaolo anche perchè la sua media gol -  uno ogni 84 minuti - fa davvero spavento.

    Non tutti si aspettavano un impatto del genere sulla Serie A. Il giocatore ceco però sa di poter ancora migliorare nelle prossime partite: "Il 2017 è iniziato benino anche se purtroppo abbiamo perso a Napoli, se non avessimo ricevuto quel rosso, avremmo potuto vincere. Peccato, una grande gara" ha detto a Il Secolo XIX. "Il gol? In realtà ho provato a passarla a Quagliarella (ride, ndr), il difensore mi ha aiutato. Il calcio in famiglia è una passione solo mia, se non avessi giocato a calcio? Boh, non ci ho mai pensato. Mia sorella fa la modella, magari sarei finito anch'io nel mondo della moda per l'altezza..."

    "Idoli? Cristiano Ronaldo dopo la prima volta che l'ho visto, negli Europei del 2012. Anche oggi è lui il mio primo idolo. Il ceco preferito Rosicky. A Genova all'inizio è stata durissima - confessa Schick - non parlavo la lingua, non trovavo casa, non capivo niente. Mi ha spaventato anche la velocità degli allenamenti, era la prima volta che mi allontanavo da casa. Ora, dopo sei mesi, mi sembra una vita fa. Adesso è tutto facile: con la squadra, a Pieve dove vivo, con la lingua".

    Eppure nonostante la predilezione per Ronaldo il paragone con Van Basten ritorna ancora, ma è una somiglianza che Schick non vuole vedere: "Non credo di poter essere paragonato a uno così forte. Non mi voglio montare la testa, ho visto solo il gol più importante contro la Russia, credo nel 1988: amazing, pazzesco, non si può essere paragonati a una magia così. Speravo di inserirmi in questo calcio così diverso - prosegue Schick parlando del suo impatto con la A - ma non credevo così bene. Questi 6 gol li considero un premio ma non mi monto la testa: so che potrò segnare ancora ma non sarà scontato, dovrò faticare. Il mio obiettivo è sempre segnare perchè un attaccante quello deve fare, ma non mi sento un 'opportunista', se vedo un compagno in una posizione migliore lo cerco. Come sabato a Napoli... Sogni? Fare bene in Italia, conquistare la Nazionale ceca, il sogno ovviamente è segnare in una finale di Champions o di Europeo o di Coppa del mondo".

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