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Sampdoria-Sassuolo, Obiang: “La Samp è famiglia, sarà emozionante. Vicino al ritorno una marea di volte"
Oggi, al Sassuolo, il centrocampista ha assunto un ruolo da guida per i più giovani: “È un ruolo molto bello. Ai ragazzi do fiducia e tranquillità, proprio come il mio amico Palombo faceva con me. I più grandi devono aiutare i giovani a migliorarsi e a costruirsi un futuro. Penso spesso anche al mio dopo il calcio, ma finché dimostro di poterci stare, continuo. Ho realizzato i miei sogni? Sì, tanti. All’inizio volevo solo giocare, e farlo nel club che mi ha cresciuto è stato bellissimo, mi ha appagato. Ora rivivo emozioni simili agli esordi, ho la stessa voglia di essere un valore aggiunto, ma con più personalità”.
Quando si parla di Sampdoria, il legame di Obiang con il club è ancora fortissimo: “Famiglia. La Samp mi ha fatto diventare giocatore e uomo. È stata la parte più importante della mia carriera, ho creato legami forti e sento ancora molte persone che mi hanno dato tanto.”
Alcuni di quei protagonisti, purtroppo, non ci sono più, come il dirigente Riccardo Ajazzone e Sinisa Mihajlović: “Un tasto duro. Ajazzone era un signore, dava tanto a noi giocatori e rendeva speciale chi lavorava con lui. Grazie a Mihajlović sono rimasto un anno in più alla Samp, è stato il più bello, ed è stata dura andare via. Mi ha insegnato a lottare, la fatica vera. Mi diceva: ‘Pensa a chi lavora in miniera, tu fai un lavoro stupendo’. A volte anche noi calciatori viviamo momenti difficili e ce lo dimentichiamo”.
Obiang ha anche parlato di razzismo, tema che lo ha toccato da vicino, soprattutto dopo aver mostrato il suo sostegno ad Akinsanmiro, vittima di cori razzisti a Brescia: “Bisogna accogliere il problema nel modo giusto. A volte pensiamo che nulla stia cambiando, ma in realtà la situazione è migliorata rispetto a dieci anni fa. Tuttavia, come ogni battaglia, questa deve essere di tutti: non deve denunciare solo chi subisce, ma anche chi gli sta accanto. È l’unico modo per cambiare davvero le cose. Ne ho parlato anche con i miei figli: se non lottiamo per migliorare il mondo, diventa un caos, e non solo per il razzismo”.
Pedro Obiang spera che un giorno la Samp possa ritrovare la massima serie e affrontare il Sassuolo in A: “Da tifoso vorrei pensare in grande, ma mi tengo basso. Da giocatore del Sassuolo spero che venerdì avremo la meglio, ma tra me e la Samp ci sarà sempre enorme rispetto reciproco. Il Ferraris è tra gli stadi più belli al mondo, è stato casa mia e sarà emozionante tornarci”.
Negli anni, è mai esistita una possibilità concreta di rivedere Obiang con la maglia blucerchiata? “Una marea di volte. Il discorso è sempre stato in tavola, ma più per una questione affettiva che per altro, perché poi concretamente non ne abbiamo mai parlato seriamente. Qui al Sassuolo non mi fanno mancare nulla, sarebbe difficile andare via. Ma in futuro non si sa mai. E mi auguro un giorno di poter stare più vicino alla Samp.”