Sampdoria, Regini: 'Mihajlovic ha imposto la meritocrazia' VIDEO
Il difensore della Sampdoria Vasco Regini ieri sera è intervenuto telefonicamente a TeleNord. 'Appena arrivato, Mihajlovic ha cercato di parlare un po' con tutti e ci ha detto che avrebbe considerato tutti allo stesso modo, che ripartivamo da zero, e che chi si sarebbe allenato meglio tutti i giorni avrebbe giocato - ricorda il giocatore blucerchiato -. Ha parlato di meritocrazia, e penso che non siano state parole al vento: ha dimostrato che è così. Io ora sono titolare in difesa, ma penso che ogni settimana bisogna confermarsi. Nessuno di noi deve sentirsi titolare, perché il posto te lo conquisti giorno per giorno, proprio come dice il mister, quindi dobbiamo sempre impegnarci al massimo. In questa squadra non esistono titolari e riserve. Il mio ruolo? Ho sempre giocato nella difesa a quattro, quindi lo schieramento a tre per me era una cosa nuova e mi serviva tempo per imparare. Poi purtroppo la squadra non riusciva a esprimersi al meglio e quindi abbiamo avuto tutti delle difficoltà, io compreso. Invece con l'arrivo di Mihajlovic e della difesa a quattro sono riuscito a esprimermi meglio, e quindi le cose stanno andando meglio anche a livello di squadra. La Nazionale? Sicuramente è un sogno che ogni giocatore ha. Io adesso non ci penso, non è un problema, ma se arriverà in futuro sarò contentissimo, sarebbe il raggiungimento di un obiettivo che avevo sin da piccolo. La vittoria nel derby? Ci tenevamo tanto, perché vista l'andata era giusto non dico che vincessimo la partita, ma che mettessimo tutti noi stessi. Maxi Lopez? Lui è venuto qua con un grande spirito, si è messo subito alla pari nostra, ha cercato di aiutare la squadra e siamo stracontenti, come lo è lui, che abbia deciso il derby con un goal: se lo merita'. Regini ha continuato poi nella descrizione di Mihajlovic: 'Preferisce una cosa fatta male, piuttosto che una cosa non fatta, non provata. Quindi cerchiamo di mettere in pratica anche le cose più difficili che lui ci chiede; poi se le sbagliamo pazienza, però se riusciamo magari riusciamo a migliorare e a creare qualcosa in più. Quindi non esiste la paura dello sguardo del mister: sappiamo che è una persona molto carismatica, penso che la sua storia parli da sola, è un allenatore con una grande esperienza, che ci può insegnare tanto, e quindi noi seguiamo in tutto e per tutto quello che ci dice. Nel momento in cui gli manchiamo di rispetto o facciamo il contrario di ciò che dice lui, allora sì che diventa duro, come è giusto che sia. Ha messo in palio un paio di volte una giornata libera in caso di vittoria o di bella prestazione: è una cosa in più che a noi giocatori fa piacere'.