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    Sampdoria, Ranieri: 'Qui mi sento a casa. Su Colley e Yoshida...'

    Sampdoria, Ranieri: 'Qui mi sento a casa. Su Colley e Yoshida...'

    • Lorenzo Montaldo
    Claudio Ranieri vuole dimenticare il successo ottenuto a Torino dalla Sampdoria, e guarda già alla partita con la Fiorentina: La vittoria a Torino è stata importante perché ci ha dato i tre punti. Non guardiamo la classifica degli altri e sappiamo che sarà un campionato combattuto fino alla fine. Ci siamo svegliati un po’ in ritardo ma abbiamo saputo reagire. La Fiorentina si è rafforzata nel mercato di gennaio. Ha i nostri stessi obiettivi in questo momento, ma diversi per quanto riguarda il futuro. È importante confermarci. Sarà una partita difficile, pericolosa, veloce. Perché le squadre cercano la profondità e i capovolgimenti di fronte. Quando si scende in campo i vantaggi dal saper lottare per certi obiettivi non si vedono. Ovvio ci possono essere fattori che possono fare la differenza. Hanno un allenatore coriaceo, che infonderà cose che so bene nella squadra. Hanno vinto a Napoli, messo in difficoltà la Juventus".

    Capitolo singoli, a partire da Colley: "Ha fatto un errore ma è stato concentrato per tutta la partita. Gli errori li facciamo tutti quanti. Quando non è concentrato che impazzisco. Conto su di lui. Yoshida arriverà anche per lui il suo momento. Arriviamo a quaranta punti e poi vediamo cosa succede. Non sono cose che guardo. Sono arrivati giocatori che mi mancavano, Yoshida e La Gumina. Siamo meglio assortiti piuttosto che migliorati"

    Si parla anche del modulo: "Segno di maturità il 4-3-1-2? Maturità di chi? Mia? A parte gli scherzi, è un segno di maturità, mi dà ampia opportunità. Lo provai a Napoli. Loro fanno bene anche il 4-4-2, con il rientro di Depaoli potrebbe essere il modulo giusto dato che loro utilizzano il 3-5-2"

    Ieri ha fatto molto discutere la proposta di Ranieri del Var 'a chiamata': "La chiamata nostra al VAR può essere simpatica. Bisogna vedere come la prendono gli arbitri. È un segno di apertura. Il gioco è più veloce di anni fa, loro sono preparati e competenti, ma qualcosa può sfuggire. Questa macchina infernale può essere utile per fare il modo che le partite siano più fedeli. Il tempo effettivo? Io sono d’accordo, ho giocato a basket. Si potrebbe fare i 30 minuti canonici quando la palla è in gioco. Se c’è una cosa che mi dà fastidio e che ho imparato in Inghilterra è che il prodotto calcio viene venduto in tutto il mondo per questo non si possono fare dichiarazioni post partita sull’arbitro. Da noi si chiede qualsiasi cosa, è antipatico. Il protestare sistematicamente lo fanno tutti, non è bello. Qualche volta anche io l’ho fatto, ma a me non piace".

    "Quando entri in corsa le difficoltà ci sono sempre" conclude Ranieri come riporta Sampnews24.com. "Per quanto tu conosca i giocatori, una volta che ci sei dentro è diverso. Se avessi avuto il precampionato avrei potuto sperimentare. Ad esempio certi cambi non li faccio perché non posso sbagliare tutto. Certe scelte sono vincolate a queste cose. Sono qui per lavorare a testa bassa. Sono soddisfatto perché ho trovato un ambiente di lavoro meraviglioso e mi sento a casa. È la cosa più importante. Quando parlo di ambiente parlo della società, della squadra, dei tifosi"

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