Sampdoria-Raiola-Romero: il triangolo non ha funzionato
Un mercato condotto in maniera quasi perfetta con un'unica pecca: il caso Romero. Da quando è tornato dall’infruttuoso prestito e dal buon Mondiale, il direttore sportivo Carlo Osti ha preso in carico la questione cercando di piazzare il giocatore al migliore offerente. Il vice campione del mondo però non è stato cercato con forza da nessuno e allora da Corte Lambruschini la palla è passata al potente agente Mino Raiola. Una garanzia, secondo molti, ma in questo caso anche lui ha fatto flop. Si è mosso in ritardo, ci ha provato fino all’ultimo, trovando però poco terreno fertile. Ha provato a inserire nel discorso Balotelli con il Liverpool anche Romero ma Rodgers ha detto no. Poi è arrivato il muro del giocatore che ha detto no a Manchester City e United che gli offrivano una panchina prestigiosa ma solo quella. I due "no" arrivati proprio sul gong hanno decretato il fallimento dell’operazione Romero.
Il problema principale della campagna acquisti è rimasto a Genova con la squadra. Nella lotta alla porta blucerchiata parte indietro, al momento al terzo posto dietro a Viviano e Da Costa, e forse non verrà neanche mai preso in considerazione. L’ultima speranza rimane quindi Sinisa Mihajlovic a cui è passata in mano la patata bollente. Il tecnico serbo ha voluto fortemente Viviano e reputa Da Costa un buon dodicesimo e non sembra troppo propenso a cambiare le gerarchie. Il problema della permanenza di Romero non è tecnico, nonostante qualche critica piovuta sul numero uno albiceleste due anni fa, ma economico. L’ingaggio è di 1,7 milioni a stagione, decisamente troppo alto, nessuno alla Sampdoria si avvicina neanche lontanamente a quella cifra. Anche per questo una rescissione sembra molto difficile, Forte di un’intesa economica del genere il portiere per lasciare i blucerchiati vuole una buonuscita cospicua. Il primo tentativo, avvenuto prima delle 23 di lunedì, è andato a vuoto e niente fa pensare questa strada sia percorribile.