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Quagliarella: 'Mi davano per spacciato, ma smetto quando voglio. Come CR7'
COME CR7 - "Certo non pensavo di arrivare tanto avanti con l'età, ci sono arrivato grazie al fatto di non averci mai pensato. Non ho mai fatto programmi a lunga scadenza, ho vissuto il calcio anno dopo anno. A un certo punto mi andavano benissimo i rinnovi annuali, ogni stagione era una scommessa con me stesso e alla fine facevo il resoconto. Io faccio tutto quello che fa la squadra, in settimana non salto una seduta. Se qualcuno mi dice di riposare, la prendo quasi come un'offesa. Non voglio che i miei compagni pensino che io mi stia gestendo. Poi lo so che ho bisogno di recuperare un po' di più e non posso giocare 38 partite su 38, ma neanche una ogni due mesi va bene... Posso dare tanto a questa Samp, sotto tutti i punti di vista. Certo, per dare qualcosa in campo ho bisogno di giocare e di sentire la fiducia. Giocando poco ha fatto fatica pure Cristiano Ronaldo nel Manchester United".
IBRA E PIRLO - "Due anni fa Ibrahimovic in campo mi ha chiesto se continuassi a giocare, ci siamo risposti entrambi di sì. Io gli ho detto che tanto, se prendono uno forte, ce lo mettono al fianco e non al nostro posto. Con questo andazzo, mi sa che smetto prima io".
"Pirlo mi ha detto che aveva deciso di disintossicarsi dal calcio per uno o due anni, invece dopo qualche mese era già a fare il corso da allenatore".
"Smettere non mi fa paura. Spero di restare nel mondo del calcio, mi affascina l'idea di poter lavorare con i giovani".