Sampdoria: pregi e difetti di Walter Zenga
L’accusa riscontra una Sampdoria a doppia velocità: presente e vincente in casa, assente e perdente in trasferta. La conferma arriva dai numeri: un solo punto lontano da Marassi, in rimonta a Napoli, e poi solo sconfitte. I detrattori del tecnico non gli perdonano un gioco spesso improvvisato e una squadra che non riesce a colmare i suoi limiti tecnici con la grinta. Il problema è legato anche alla poca personalità che la squadra mette in campo nei momenti difficili. Se in casa Eder e compagni reagiscono alle difficoltà come accaduto con Roma e Inter, lontano da Marassi ogni problema risulta insormontabile. Dopo essere andata sotto a Torino, Bergamo e Frosinone, la Sampdoria ha lasciato il campo agli avversari che hanno chiuso la partita con grande facilità.
Problemi a cui fanno da contraltare gli evidenti meriti di Zenga. Primo fra tutti il lancio dei giovani su cui la Sampdoria punta molto anche a livello societario. Ivan è un punto fermo nonostante sia al primo anno da professionista dopo aver guidato con la fascia da capitano la Primavera. Il terzino destro Pereira a soli 17 anni è stato lanciato senza paura. Ad oggi è il più giovane uomo assist d’Europa e anche il minorenne con maggiori presenze nei principali campionati continentali. A favore di Zenga gioca anche il fatto di aver esaltato le caratteristiche da bomber di Martin Eder, capocannoniere del campionato insieme a Insigne e Higuain.
Se i tifosi e la piazza ogni tanto contesta l’operato del tecnico c’è chi non ha dubbi sulla scelta fatta in estate: è Massimo Ferrero che esalta il mister dopo le vittorie e lo difende a spada tratta dopo le sconfitte. La Sampdoria punta su Zenga che ora deve trovare una cura al mal di trasferta e approfittare delle prossime due sfide in casa a distanza di tre giorni contro Verona ed Empoli per trovare la giusta armonia anche con l’ambiente.