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    Sampdoria, Praet: 'C'era un altro rigore su di me, non ho mai simulato in carriera'

    Sampdoria, Praet: 'C'era un altro rigore su di me, non ho mai simulato in carriera'

    • Lorenzo Montaldo
    Tra i meno negativi ieri nella grigia prestazione offerta dalla Sampdoria, il centrocampista blucerchiato Dennis Praet è stato l'ultimo ad arrendersi insieme a Quagliarella tra i giocatori a disposizione di mister Giampaolo. Il belga si è guadagnato un calcio di rigore, e nel primo tempo si è disperato per un penalty - anche piuttosto evidente - non concesso sempre per un intervento ai suoi danni.

    Nonostante ciò, Praet analizza con lucidità la gara persa contro il Torino: "Abbiamo sofferto un po' troppo la fisicità degli avversari. Loro hanno chiuso molto bene le vie centrali, hanno avuto da subito un atteggiamento molto aggressivo, abbiamo tentato di allargare il gioco sulle fasce, ma non è servito" ha spiegato nel post partita a Il Secolo XIX. "Non abbiamo vinto abbastanza contrasti e abbiamo anche concesso quattro gol troppo facilmente. Il Torino è stato certamente efficace, ha sfruttato tutto quello che ha potuto, ma noi non abbiamo sempre fatto tutto quello che avremmo dovuto. Non è stata certamente la nostra migliore partita..."

    Il numero 10 doriano sogna ancora l'Europa: "Il campionato è ancora lungo e quindi è giusto e doveroso credere in un grande obiettivo. Queste ultime due sconfitte consecutive ci devono ovviamente fare riflettere. Bisogna ritrovare velocemente la nostra organizzazione di gioco e stare più attenti. Credo che tutti abbiano dato il massimo delle loro possibilità. Nessuno è sceso in campo con il braccino corto. Siamo anche stati un po' sfortunati in qualche circostanza, secondo me il risultato finale è troppo ampio, ci punisce troppo. Ci tengo anche io a segnare. Non è facile per me arrivare in zona tiro, ma continuerò a provarci".

    Praet è stato anche molto diretto nel commentare gli episodi: "L'intervento di Aina su di me era da calcio di rigore. Il giocatore del Torino non tocca la palla e mi impedisce di continuare la corsa. L'arbitro mi ha detto che avrei simulato, io non ho protestato perchè avevo già preso un cartellino giallo e avevo timore che mi potesse anche espellere. Però, siccome ormai nel calcio professionistico si sa un po' tutto di tutti, la mia carriera parla per me, io non sono mai stato un simulatore. Nemmeno questa volta".

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