Getty Images
Sampdoria, Praet: 'Accordi precisi per il futuro, a Genova mi sento a casa'
La novità maggiore è stata la cancellazione della celebre clausola rescissoria. Un argomento che il calciatore stesso preferisce evitare: "Non c’è più ma, come ho detto, sono stati presi degli accordi chiari. Preferirei non approfondire l’argomento. Certamente rimane l’intenzione di fare un passo in avanti, purché sia quello giusto. Sia per me che per la Sampdoria". Talvolta, Praet è anche stato capitano della formazione di mister Giampaolo: "Sì, se Quagliarella, Regini e Barreto non giocano (ride, ndr). Però è comunque una sensazione speciale. Mi conoscete, non sono un grande capitano e non lo sarò mai, cerco solo di prendermi la mia responsabilità sul campo. Chiedere la palla, non nascondermi, gestire la squadra e aprire varchi per la manovra offensiva".
L'ambientamento della famiglia in Italia invece prosegue alla grande, compreso quello della fidanzata di Praet: "L’anno scorso ha imparato in maniera intensiva l’italiano e ora ha trovato lavoro, dà lezioni di ginnastica e fa la babysitter. A Genova ci sentiamo a casa, conosciamo l’intera regione dall’interno e dall’esterno" riporta Sampnews24.com. "Penso che sia importante continuare a scoprire cose nuove, si fanno esperienze fantastiche in questo modo. Ponte Morandi? Ero in shock. Ero a casa quando ho ricevuto il messaggio dal nostro Team Manager. 'Il ponte è crollato'. Quando ho accesso la TV, sono rimasto sconvolto. Non lo percorrevo molto spesso, era dall’altro parte della città, ma mi sono sentito strano. Ero sempre così felice quando lo attraversavamo e mi sentivo sicuro, ci ero passato proprio una settimana prima del disastro… Samp e Genoa sono andate insieme ai funerali di Stato. È stato un momento difficile, ma allo stesso tempo è stato bello vedere come due squadre abbiano messo da parte la rivalità per stare accanto alle vittime".
Il 2018 ha portato una grande novità per il numero 10 blucerchiato, ossia il ritorno in Nazionale. Peccato solo per il Mondiale, per cui non è stato convocato: "Non ci ho mai realmente messo il cuore sopra. Pensavo tra me e me di aver raggiunto un certo livello e che avrei meritato una chance, ma se il ct ottiene buoni risultati con una determinata rosa è giusto che io aspetti il mio turno. Sono stato un grande tifoso del Belgio ai Mondiali e sono contento di essere rientrato nella Nazionale dopo l’estate. Certo, perché De Bruyne e Dembélé erano infortunati, ma spero che rimarrò comunque. Farò di tutto per questo obiettivo".
Praet ha commentato anche gli scandali che hanno colpito il calcio belga: "Non posso dire di essere sorpreso. Da calciatore senti un sacco di storie: 'Quell’autista prende soldi per i trasferimenti', 'Quell’agente è coinvolto in affari loschi', cose così. E onestamente credo che accada più in Belgio che in altri paesi. Era chiaro che stava per succedere qualcosa, e penso perfino che sia stata una buona cosa che la bomba sia scoppiata. Ora tutto può essere ripulito. In generale, penso che sia sbagliato il sistema secondo cui i club debbano pagare percentuali agli agenti. È un mondo sporco tipico di un ambiente in cui girano tanti soldi, ma è un peccato che gli affari loschi prendano il sopravvento su cosa sia realmente il calcio. Spero che adesso agenti e società abbiano più timore di fare certe cose".
Il calciatore classe 1994 ha approfittato dell'intervista anche per togliersi alcuni sassolini dalle scarpe nei confronti dell'Anderlecht e del suo ex allenatore, che recentemente hanno vissuto un calo importante: "Non mi interessa molto. So che Marc Coucke ha preso la società e che Arnsen è il direttore sportivo. Seguirò un po’ di notizie, ma non sono più emotivamente coinvolto". Praet ha anche raccontato dei suoi attriti con l'ex mister Herman Van Holsbeeck, che si oppose al suo trasferimento alla Samp: "Non mi ha reso la vita facile e dopo il mio addio ho sentito cose non belle. Non ne voglio più parlare - conclude - dico solo che non è stato il club il problema, ma certe persone. Che continueranno a giocare un determinato ruolo».