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    Sampdoria, per la cessione sarà testa a testa: la situazione

    Sampdoria, per la cessione sarà testa a testa: la situazione

    • Renzo Parodi
    Brusca accelerata nelle trattative per la cessione della Sampdoria. Il ticket angloamericano Cerberus-Redstone la prossima settimana presenterà un’offerta vincolante pet l’acquisto del club blucerchiato. Se l’offerta risponderà alle condizioni fissate dal tribunale fallimentare di Roma (il club è stato inserito in un trust a garanzia dei debiti di due aziende dell’ex presidente Massimo Ferrero per le quali era stata concessa la procedura di concordato preventivo) l’affare si avvierà alla chiusura. L’atout in mano al fondo di private equity Usa Cerberus (specializzato nel rilevare società in crisi) e della società inglese Redstone (attiva tra l’altro nel campo dell’impiantistica sportiva) sta nella disponibilità da parte loro a rilevare gli immobili in pancia alle due società decotte di Ferrero, in particolare la catena di cinema romani (tra i quali il prestigioso Adriano), circostanza che aiuterebbe a colmare il gap fra i denari procurati dalla cessione della Sampdoria (circa 20 milioni di euro) e la somma totale prevista dai concordati: una quarantina di milioni di euro. Presidente in pectore sarebbe Moreno Mannini, ex calciatore della Sampdoria dello scudetto.

    Ma c’è un altro concorrente in campo. Un pool di investitori che fa capo al finanziere arabo Fahad Al Gergawi, Ceo di Dubai Investment Developing Agency, il fondo di investimenti emanazione dell’emiro Mohammed bin Rashid al Maktoum, eminente personalità politica della città degli Emirati Arabi Uniti, accreditato da Forbes di un patrimonio personale di oltre 16 miliardi di dollari. Costituiti in una società con capitali emiratini e internazionali questi investitori stanno per presentare a propria volta un’offerta per l’acquisto della Sampdoria nell’ordine dei 40 milioni di euro  cash; oltre ad accollarsi  - come farebbe anche Cerberus-Redstone - i 130 milioni di debiti accumulati dalla società durante gli otto anni della gestione Ferrero. La somma cash sarebbe sufficiente a coprire l’intero ammontare dei debiti riconosciuti dal tribunale ai creditori di Eleven Finance e Farvem, le due società immobiliari della galassia Ferrero che si cerca di salvare dal fallimento. L’offerta araba, imminente, a rigore non dovrebbe essere ancora vincolante (occorre prima effettuare la due diligence dettagliata dei conti della Sampdoria), sarà presentata al trustee Vidal dalla banca d’affari americana Lazard, nominata advisor alla fine di maggio nella complessa procedura concordataria che dovrà concludersi con la cessione della Sampdoria. L’entità dell’offerta araba si aggirerebbe attorno ai 40 milioni di euro, da versarsi interamente cash, esattamente la somma richiesta dal tribunale per dare via libera alla cessione del club blucerchiato e di conseguenza ai concordati. Ispirata dall’ex proprietario e presidente blucerchiato Edoardo Garrone (che è rimasto dietro le quinte, muovendosi su Vidal per sollecitarne le mosse) anche la cordata arabo-internazionale ha in serbo un atout, grosso e prestigioso. Sarebbe Gianluca Vialli il presidente della Sampdoria del nuovo corso. Vialli costruirebbe il board con alcuni ex compagni in blucerchiato. Si fanno i nomi dello stesso Lanna, di Ivano Bonetti (sondato anche dal produttore cinematografico Di Silvio) e Branca. Il nome di Vialli fa sognare i tifosi della Sampdoria e peserà parecchio nella trattativa che andrà ad aprirsi col trustee. Trattativa condotta in prima persona dalla banca Lazard, decisa ad operare con tutti i mezzi a disposizione affinché sia il gruppo legato ad Al Gergawi a spuntarla nel testa a testa con Cerberus-Redstone. Presentando a propria volta in tempi stretti un’offerta vincolante che superi quella dei rivali.

    La potenza finanziaria di questo agglomerato di finanzieri non si esaurirebbe con l’acquisto della Sampdoria; andrebbe oltre prevedendo la costruzione di un nuovo stadio del calcio a Genova e una serie di operazioni legate al porto e ai settori immobiliari del turismo e dell’industria nel capoluogo e nella regione. Una carta in più che Bucci e Toti, sindaco di Genova e presidente della regione Liguria, non si lascerebbero sfuggire. Un altro elemento divide i due gruppi concorrenti., Cerberus-Redstone lascerebbero in carica l’attuale cda almeno fino alla fine del 2022, mentre gli arabi spazzerebbero via l’attuale governance (salvo il presidente Lanna, legato a Valli), in particolare tutti gli uomini legati alla gestione di Massimo Ferrero, a cominciare dal vicepresidente in carica, l’avvocato Antonio Romei. Non è strano dunque che sia Vidal che il cda spingano per la soluzione Cerberus-Redstone. Se riuscisse a chiudere la cessione della Sampdoria entro settembre, Vidal potrebbe accettare un prestigioso ruolo di consulente in una realtà internazionale.  E’ stato lo sponsor di maglia della Sampdoria, banca Ifis (che l’anno scorso aveva rilevato 2,8 miliardi di debiti deteriorati da Cerberus), a sollecitare l’interesse di Cerberus, operazione seguita dal consigliere di amministrazione Gianni Panconi, uno dei due uomini dei conti della società, l’altro è Alberto Bosco. In mezzo a tanti interrogativi una certezza. Qualora l’offerta del gruppo arabo fosse respinta i finanziatori renderanno pubbliche le condizioni dell’offerta fatta a Vidal.

    Difficile prevedere chi la spunterà. Il ticket Cerberus-Redstone è più avanti e si appresta appunto a formulare un’offerta vincolante. I rivali però dispongono di una potenza di fuoco (leggi capitali) poderosa e sono focalizzati sulla Sampdoria che intendono rilanciare fra le squadre di punta della serie A, facendo perno sulle capacità manageriali, calcistiche e di immagine di Gianluca Vialli. Nel 2019 l’ex bomber di Sampdoria e Juventus arrivò ad un pelo dall’acquisto della Sampdoria (all’epoca non ancora prigioniera del trust). L’offerta dei due tycoon Usa Jamie Dinan e Alex Knaster (costui oggi è azionista di maggioranza dl Pisa calcio) era di 80 milioni cash. Ferrero si tirò indietro al momento delle firme e l’affare sfumò. 

    Cerberus Capital Management che amministra fondi per circa 45 miliardi di dollari in diversi settori (assicurazioni, sanità, immobiliare, automobili ecc), nel 2006 aveva acquisito quote dalla GMAC, braccio finanziario della General Motors, un’operazione risoltasi in un fallimento. Nel 2007 aveva acquistato l’80% della casa automobilistica americana Chrysler ma dopo la crisi del 2008 era stato costretto a disfarsi di questa partecipazione, successivamente rilevata da Fiat. Al momento Cerberus conserva partecipazioni in GMAC e Chrysler nell’ordine del 7% del capitale delle due società.  Non ha mai avuto partecipazioni dirette nel mondo del calcio, salvo che nel Royal Football Fund, società di investimenti sportivi con sede a… Dubai. La città del Golfo dove risiedono i rivali arabi di Al Gergawi.

    L’intreccio è profondo. E potrebbe sortire un epilogo sorprendente. Circolano voci in città secondo le quali Cerberus a breve la spunterebbe nella corsa alla Sampdoria, tuttavia una volta acquisiti i cinema di Ferrero, si tirerebbe da parte, lasciando campo libero al gruppo arabo, che subentrerebbe nella proprietà e nella gestione del club blucerchiato, eventualmente confermando come socio di minoranza gli inglesi di Redstone. La ragione? Cerberus fra le mille attività non contempla come il calcio come prioritaria, mentre Redstone è specializzata nella costruzione di impianti sportivi e ha esperienze e nell’NBA, nel football americano, e nella formula1. Fantascienza? Può darsi. Non dovremo attendere molto per saperlo. La cessione della Sampdoria è in dirittura d’arrivo. Un altro segnale? Lo scatto della campagna acquisti del club, finora rimasta al palo: il cagliaritano Rog e il pisano Leverbe vicini all’approdo a Genova, sponda blucerchiata. Il peggio per la Sampdoria sembra decisamente alle spalle.
     

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