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    Sampdoria, nuovo attacco dei tifosi a Ferrero dopo il Milan

    Sampdoria, nuovo attacco dei tifosi a Ferrero dopo il Milan

    • Lorenzo Montaldo
    Continua a farsi sempre più profondo il solco tracciato tra la tifoseria organizzata della Sampdoria e il presidente blucerchiato Massimo Ferrero. Che il numero uno di Corte Lambruschini fosse inviso a gran parte della Gradinata Sud si sapeva da tempo, tanto è vero che tutti i gruppi che compongono il cosmo del cuore pulsante del tifo hanno scelto da qualche mese di iniziare una contestazione nei confronti del Viperetta. Decisione presa in particolare dopo il sequestro di beni (poi dissequestrati) da parte della Guardia di Finanza.

    L'obiettivo dei tifosi però è quello di lasciare lontano squadra e dirigenza da tale contenstazione. Ecco perchè la saga sabato si è arricchita di un nuovo capitolo soltanto al termine di Samp-Milan di Coppa Italia. All'uscita dallo stadio di fronte alla Sud è stato distribuito un volantino in cui si argomentava l'ira dei sostenitori doriani nei confronti dell'imprenditore romano. "I risultati di bilancio e quelli sportivi svaniscono di fronte a un atteggiamento e a simili sospetti che, seppur per ora solo sospetti, riguardano un personaggio senza credibilità. Il suo atteggiamento, unito al fatto di vedere la Samp associata a indagini come quella di Roma (l'inchiesta della Finanza accusa Ferrero di aver utilizzato fondi della Sampdoria per fini estranei), ci convince che Ferrero non è degno di fare il presidente e ci chiediamo a gran voce se qualche Sampdoriano crede invece che lo sia". 

    Così si chiude un documento di due pagine diffuso dai gruppi della Sud dopo Samp-Milan. "Siamo i primi a sapere che un accusato non è automaticamente un colpevole" hanno specificato ancora i tifosi, dal momento che Ferrero non è ancora stato condannato ma solo indagato "così come abbiamo appreso la notizia di un parziale dissequestro, ma questo non dimostra nulla, in quanto bisognerebbe sapere cosa e perchè è stato dissequestrato. Però le accuse sono pesantissime - aggiungono - e ci preoccupa che la Samp possa essere coinvolta". Difficile pensare che la frase sulla "c...o di città" pronunciata nel post partita - dopo che il manifesto era già stato consegnato - possa aver contribuito a colmare una frattura sempre più evidente.

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