AFP/Getty Images
Sampdoria, Muriel: 'Le botte non mi fanno paura, c'è una giocata che voglio fare...'
Eppure, dietro a certi stop e a certe invenzioni del colombiano non c'è studio: "No, istinto. E non studio nemmeno i difensori avversari con i dvd, perchè poi potrei restare condizionato. E qui è fondamentale la libertà" ha raccontato Muriel a Il Secolo XIX. "Da ragazzino guardavo e riguardavo certe azioni di Ronaldo e Ronaldinho. Ma se Ronaldo restava l'idolo di ogni attaccante, quei colpi di magia li aveva Ronaldinho. E resta lui il mio punto di riferimento".
Muriel riconosce parecchi meriti anche al suo attuale mister: "Giampaolo mi ha dato grande fiducia. A patto che faccia un certo lavoro difensivo... Grande libertà anche con Zenga e Cosmi. Molta, molta meno con Guidolin a Udine. Le botte che prendo le capisco, ma resto freddo emotivamente. So anzi che sto facendo bene e mi caricano di più. Orban nel derby d'andata lo aveva fatto? E' tipico del calcio sudamericano. Intimidire. Ma con me non funziona. I miei stop sul posto? Quando c'era Correa gli chiedevo di farmi dieci minuti di lanci lunghi e alti almeno una volta a settimana".
Il pezzo forte della casa restano gli slalom: "A volte provo a immedesimarmi nell'avversario. Quando mi allargo con la palla, lui allunga la gamba e si apre il buco... ricordo di averne 'timbrati' parecchi, ma preferisco non fare i nomi... Il derby è una partita a sè, frase fatta ma reale - prosegue Muriel parlando di sabato - . Noi stiamo bene, questo è sicuro. E ci stiamo calando sempre più nell'atmosfera. E' la partita di club più affascinante che abbia mai giocato finora in carriera, insieme al derby di Cali. Una giocata che sogno? Ne rivedo spesso una di Ronaldinho ai tempi del Barcellona. Salta il primo giocatore sulla fascia, d'esterno, e poi due in area... a volte mi viene in mente, mi dico: 'la faccio, la faccio...' ma ancora non ci ho provato".