Sampdoria, l'investimento di Manfredi: monte ingaggi da 20 a 28 milioni
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Inizalmente il presidente Matteo Manfredi aveva posto come condizione la riduzione del monte ingaggi. Però le difficoltà di Accardi erano evidenti: la rosa da ricostruire e i tanti elementi a fine prestito erano soltanto due degli ostacoli da affrontare. Inoltre, andava tenuto conto del discorso del Salary Cap: il tetto salariale è sceso dai 24 milioni dello scorso anno, concessi perché la Samp era neoretrocessa, a 10 milioni. Non si tratta di un limite invalicabile: può essere 'aggirato', ma con l'obbligo di coprire il 40% dell'eccedenza tramite fideiussione. Questa è la strada scelta da Manfredi.
Secondo Il Secolo XIX il patron doriano, vista la complessità di un mercato in pareggio, ha 'derogato' sul discorso ingaggi: dopo il mercato di gennaio, il monte ingaggi era di 20,5 milioni, bonus esclusi mentre ora non solo non è diminuito, bensì è aumentato superando i 22 milioni. Nel salary cap da 10 milioni però non vengono compresi solo gli stipendi dei calciatori ma anche quelli dei ds, tecnici e staff. Per questo motivo il totale era salito a 25 milioni a fine luglio, di cui 6 da coprire con garanzia fideiussoria. Adesso, a fine agosto, si è passati a quasi 28 a causa dell'ingaggio di Silvestri (750mila netti a stagione), più Riccio, Sottil e staff. La fideiussione che staccherà Manfredi quindi dovrà essere di circa 7 milioni.