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Sampdoria, le pagelle di CM: Tonelli e Colley solidi, manca Quagliarella
Audero 5,5: tentenna su un lancio lungo che innesca Rebic, in uscita tocca il pallone ma la sfera resta nella disponibilità del croato. Incolpevole sui gol rossoneri, senza problemi l'ordinaria amministrazione.
Bereszynski s.v: sfortunatissimo, la sua partita dura un quarto d’ora. Si fa male in uno scontro e chiede il cambio.
(dal 17’ p.t. Colley 6,5: il gambiano va a fare il centrale, a destra si sposta Ferrari. Oggi disputa una buona partita, non ha colpa sui gol e anzi offre alcuni interventi provvidenziali).
Tonelli 6,5: pronti via, sfiora il gol di testa con una zuccata su cui si supera Donnarumma. Strepitosa scivolata per evitare lo 0-1 rossonero, anche se l’azione era probabilmente viziata da un fallo di Rebic proprio sul centrale ex Empoli. Va fuori tempo sul filtrante di Hauge che libera Rebic nel cuore dell’area, ma era un intervento disperato di recuperare il pallone. E' una delle poche sbavature del match.
Ferrari 6: si presenta con una spaccata a due passi dalla porta che salva Audero e la Samp. L’intervento vale almeno quanto un gol, perché evita una conclusione a botta sicura. Con l’infortunio di Bereszynski, slitta terzino destro. E’ una posizione complessa, considerando che da quella parte si alternano Diaz e Hauge, supportati da Hernandez, ma resta concentrato e si difende come può. Provvidenziale una scivolata da dietro per scippare palla a Rebic.
Augello 4,5: i giocatori del Milan gli scappano via da tutte le parti e oggi sbaglia parecchio, anche in fondamentali piuttosto semplici. La fotografia perfetta è il colpo di testa che innesca il contropiede di Rebic, provvidenzialmente chiuso da Ferrari. Si dimentica completamente di Castillejo sull’inserimento dello 0-2.
(dal 36’ s.t. Leris s.v.: la Samp chiude la partita con il 3-4-3, l’ex Chievo si piazza largo a destra).
Jankto 5: si scambia di fascia con Candreva, tornando a destra, posizione in cui aveva fatto piuttosto bene quando è mancato l’ex Inter. Ingenuo il fallo di mano che, allo scadere del primo tempo, spalanca la strada al Milan. Non spinge mai, Ranieri lo chiama in fase di pressing ma il ceco fa proprio poco oggi.
(dal 1’ s.t. Damsgaard 6: si sistema a sinistra, anche se in alcune fasi della ripresa il centrocampo della Samp diventa una sorta di linea a tre, con il danese, Ekdal e Thorsby mezzali e Candreva lasciato libero di svariare. Tocca di testa sul gol della Samp)
Thorsby 5,5: solita quantità, ma anche parecchia confusione e errori in fase di appoggio. Corre sempre per due, oggi però è meno lucido.
Silva 5: lento e falloso, Ranieri lo sceglie per fare gioco ma il portoghese sbaglia parecchi suggerimenti. Fa anche un paio di entrare pericolose, esce all’intervallo. Prestazione sottotono.
(dal 1’ s.t. Ekdal 6,5: a centrocampo ha un altro passo rispetto a Silva, ragiona di più e perde meno palloni. Ha il merito di riaprire la gara con un tocco difficilissimo su corner).
Candreva 5,5: gioca il primo tempo da esterno sinistro, nella ripresa invece si sgancia, e in alcune fasi la Samp passa al 4-3-1-2 con il numero 87 libero di svariare da destra a sinistra. Le poche iniziative pericolose blucerchiate nascono dai suoi piedi, ma sbaglia una marea di palloni e di passaggi anche piuttosto semplici. Fatica a trovare la posizione. Ha il merito di battere l’angolo da cui nasce il gol di Ekdal.
Gabbiadini 5,5: ha parecchia voglia di tornare protagonista, e lo dimostra portando subito il pressing in uscita. Scalda il mancino con un tentativo che non toglie il sonno a Donnarumma attorno alla mezz’ora di gioco. Poi non si vede più, esce toccandosi una gamba, forse non è ancora al meglio.
(dal 12’ s.t. La Gumina 5,5: confusione e pochi tocchi, non si fa notare particolarmente)
Quagliarella 5: oggi manca lui. Gioca una brutta partita, spesso viene stretto tra Gabbia e Romagnoli, che lo chiudono senza problemi. Il 27 doriano però non mette mai in mostra, fatica anche a pressare gli avversari. Sembra aver disperatamente bisogno di tirare il fiato.
All. Ranieri 5,5: la Samp commette troppi errori, e anche la reazione del secondo tempo sembra frutto più della casualità che di una manovra orchestrata. Il Doria visto oggi è disunito, non ha linee di passaggio pulite e dà l'impressione di essere piuttosto rinunciatario. Avrebbe un paio di giocatori offensivi in panchina come Ramirez e Verre, forse avrebbe potuto lanciarli nella mischia nel finale, anche se almeno due cambi sono dettati dai problemi fisici dei terzini.