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Sampdoria, le pagelle di CM: il centrocampo gira a vuoto
Viviano 5,5: sul primo gol di Coda non poteva fare nulla, sul secondo avrebbe potuto respingere con più forza il tiro dell'attaccante giallorosso
Sala 5: prova attenta, almeno fino a quando non si fa sorprendere da D'Alessandro in contropiede ed è costretto ad atterrarlo, guadagnando un'espulsione sacrosanta
Silvestre 5,5: gara dai due volti per il centrale argentino: attento nella prima frazione, in balia dell'iniziativa avversaria nella ripresa
Ferrari 5,5: discorso simile a quello fatto per Silvestre. A una prima frazione senza affanni fa seguito una ripresa da brividi
Regini 6: forse il più positivo della retroguardia blucerchiata: ripaga la fiducia di Giampaolo
Barreto 5,5: il contributo di sostanza non manca, quello di qualità sì, soprattutto quando si sposta nel ruolo di regista, dopo l'infortunio di Torreira
Torreira 5,5: non è il solito Torreira, anche perché De Zerbi comanda il pressing asfissiante ogni volta che l'uruguayano entra in possesso di palla
(dal 76' Verre sv)
Praet 6: si muove poco senza palla e la Samp ne soffre. Anche per questo Giampaolo lo richiama in panchina pochi minuti dopo il riposo
(dal 59' Linetty 5,5: non riesce a fare diversamente rispetto al compagno di squadra del quale ha preso il posto. Anzi, finisce per farlo rimpiangere)
Ramirez 6: si accende a sprazzi, ma quando lo fa son dolori: è lui a ispirare la rete del vantaggio, è lui a sfiorare il nuovo vantaggio nella ripresa con una sassata dal limite
Quagliarella 5,5: stavolta non incide, anche se ha il merito di propiziare la rete di Caprari. Per il resto, non ha avuto molte occasioni
Caprari 6: ha il merito di farsi trovare al posto giusto al momento giusto, raccogliendo la corta respinta di Belec. Per il resto, però, si vede poco
(dal 67' Kownacki 6: realizza un gol utile solo ad aggiornare il personale bottino di reti)
All.: Giampaolo 5,5: ancora una volta la sua Samp perde punti preziosi contro una squadra invischiata nella lotta per non retrocedere. Il risultato finale non è casuale, ma il frutto di una prestazione decisamente al di sotto delle aspettative