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Sampdoria, le pagelle di CM: Gabbiadini non basta, male Murru
Audero 5.5: attento in diverse occasioni in cui viene chiamato in causa, molto reattivo nelle conclusioni ravvicinate. Peccato per i due gol subiti.
Bereszynski 5.5: la sua fascia è battuta in maniera costante da Palacio e poi da Sansone, lui non si scompone ma può fare sicuramente di più.
Colley 6: il migliore nel reparto arretrato, è sempre al posto giusto nel momento giusto.
Murillo 5.5: nonostante i padroni di casa non schierino una prima punta di ruolo lui risulta comunque impacciato e in difficoltà.
Murru 5: Skov Olsen non brilla ma in velocità non è facile contenerlo. Il difensore doriano gli concede troppi spazi per sua fortuna non sfruttati.
Vieira 6.5: in mezzo le prende tutte, mette ordine e accende l'azione. Partita di sostanza in una zona tutt'altro che facile.
Bertolacci 6: come il compagno di reparto si destreggia discretamente bene soprattutto nelle transizoni offensive.
(dal 1' s.t. Ekdal 6: un tempo intero per lui, appena entra il Bologna sfonda per vie centrali fino al gol. Chiamato a coprire meglio la zona centrale, svolge discretamente il compito).
Jankto 6: il terzino avversario non si sgancia mai e lui ne approfitta, mantiene il suo raggio d'azione abbastanza alto ripiegando bene nei pochi momenti del bisogno.
(dal 17' s.t. Caprari 6: cambio tattico, e che porta subito i suoi frutti).
Leris 5.5: sulla sua fascia il lavoro è più complicato, la catena di sinistra avversaria è molto votata alla spinta costringendolo spesso a rincorre.
(dal 1' s.t. Depaoli 6: entra all'inizio del secondo tempo mettendo subito la sesta, il gioco dei doriani si sbilancia molto dal suo lato).
Quagliarella 6: affascinante duello tra esperti del nostro campionato con Danilo, che lo francobolla al primo passo sul rettangolo verde. Partita complicata ma la sua qualità si vede anche in queste situazioni.
Gabbiadini 6.5: primo tempo incolore per l'ex di giornata che si rifà subito nel secondo tempo. A quelli bravi basta il pallone giusto per metterla dentro e lui né è la prova.
All. Ranieri 5.5: l'impronta è già netta e l'organizzazione in campo risulta precisa anche se tutto ciò non serve a portare a casa il risultato.
Bereszynski 5.5: la sua fascia è battuta in maniera costante da Palacio e poi da Sansone, lui non si scompone ma può fare sicuramente di più.
Colley 6: il migliore nel reparto arretrato, è sempre al posto giusto nel momento giusto.
Murillo 5.5: nonostante i padroni di casa non schierino una prima punta di ruolo lui risulta comunque impacciato e in difficoltà.
Murru 5: Skov Olsen non brilla ma in velocità non è facile contenerlo. Il difensore doriano gli concede troppi spazi per sua fortuna non sfruttati.
Vieira 6.5: in mezzo le prende tutte, mette ordine e accende l'azione. Partita di sostanza in una zona tutt'altro che facile.
Bertolacci 6: come il compagno di reparto si destreggia discretamente bene soprattutto nelle transizoni offensive.
(dal 1' s.t. Ekdal 6: un tempo intero per lui, appena entra il Bologna sfonda per vie centrali fino al gol. Chiamato a coprire meglio la zona centrale, svolge discretamente il compito).
Jankto 6: il terzino avversario non si sgancia mai e lui ne approfitta, mantiene il suo raggio d'azione abbastanza alto ripiegando bene nei pochi momenti del bisogno.
(dal 17' s.t. Caprari 6: cambio tattico, e che porta subito i suoi frutti).
Leris 5.5: sulla sua fascia il lavoro è più complicato, la catena di sinistra avversaria è molto votata alla spinta costringendolo spesso a rincorre.
(dal 1' s.t. Depaoli 6: entra all'inizio del secondo tempo mettendo subito la sesta, il gioco dei doriani si sbilancia molto dal suo lato).
Quagliarella 6: affascinante duello tra esperti del nostro campionato con Danilo, che lo francobolla al primo passo sul rettangolo verde. Partita complicata ma la sua qualità si vede anche in queste situazioni.
Gabbiadini 6.5: primo tempo incolore per l'ex di giornata che si rifà subito nel secondo tempo. A quelli bravi basta il pallone giusto per metterla dentro e lui né è la prova.
All. Ranieri 5.5: l'impronta è già netta e l'organizzazione in campo risulta precisa anche se tutto ciò non serve a portare a casa il risultato.