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Sampdoria, le pagelle di CM: Candreva è l’uomo in più, troppi errori in difesa
Audero 5,5: si distende bene sul destro da buona posizione di Udogie. Male sulla conclusione di Pereyra, che è sporcata da un difensore davanti al numero uno blucerchiato, ma il tiro non è irresistibile. Poi però, al 41’, tira fuori dal cilindro un intervento splendido sul tentativo a botta sicura di Samir. Incolpevole sul raddoppio friulano, buona risposta al 40’ su tentativo potente da lontano dell’Udinese. ll voto è una media tra l’errore e il miracolo.
Bereszynski 6: spinge e difende senza troppi affanni, è il più combattivo dei due terzini e oggi anche il migliore.
Yoshida 5,5: salva, con un po’ di fortuna, la Samp anticipando Deulofeu e mettendo la palla sul palo. Samir gli prende il tempo quando l’Udinese raddoppia, ma tiene la linea e dei due centrali è quello che commette meno imprecisioni.
Colley 5: parte male, un suo errore in anticipo origina la prima occasione del match per l’Udinese. Si riscatta con un provvidenziale recupero su Deulofeu lanciato a rete. Si ripete verso la fine della prima frazione di gara, ancora sul numero dieci ospite. Però si dimentica Beto sull’1-2, anche se il gol è frutto di un’errata interpretazione complessiva della fase difensiva, come la prima rete. Oggi troppo svagato.
Augello 5: non segue il taglio di Pereyra, che però inizialmente era marcato da Damsgaard, in occasione della rete del vantaggio bianconero. Timido in avanti, scorda due uomini sul 3-3 compreso Forestieri.
Candreva 8: ancora lui, ancora una volta, mette lo zampino, anzi, qualcosa di più, sulla rete del pareggio blucerchiato. Il suo destro, splendido, si stampa all’incrocio ma il rimbalzo sulla difesa ospite premia la Samp. Tra tutti i giocatori di D’Aversa, è chiaramente quello una spanna sopra agli altri. La dimostrazione perfetta è la rete del 3-2, semplicemente meravigliosa.
Thorsby 5,5: in occasione del gol, si fa scappare via con troppa facilità Makengo, e subito dopo viene saltato da Deulofeu. Come al solito bene in interdizione, ma fa qualche sbaglio di troppo in uscita palla. Nuytinck gli salta in testa quando l’Udinese trova il pareggio.
Silva 6: dà i tempi al centrocampo, tocca bene il pallone e la Samp ha un disperato bisogno di un centrocampista con queste qualità. Scalda i guanti di Silvestri con una sassata, purtroppo centrale. Meno preciso nel secondo tempo, quando va un po’ in apnea. D’Aversa se ne accorge, e lo fa riposare.
(dal 26’ s.t. Ekdal 6: solita intelligenza)
Damsgaard 5,5: in avvio, è subito evidente la sua posizione, più centrale e più avanzata rispetto a quella classica di esterno. In sostanza, quando la Samp attacca fa praticamente il trequartista, quasi l’attaccante aggiunto, con il compito di allargarsi e raddoppiare sull’esterno se il Doria difende. Quando l’Udinese trova il gol dello 0-1, segue Pereyra per un tratto prima di abbandonarlo allargandosi su Stryger Larsen, dove stazionava già Augello. L’incomprensione però sembra imputabile per intero al movimento del reparto, piuttosto che ad un singolo. Qualche passo avanti complessivo, ma ancora troppo poco.
(dal 26’ s.t. Askildsen 5,5: entra male, tanti possessi sbagliati e poca reattività).
Caputo 5,5: bello, bellissimo il tocco a smarcare Candreva nel cuore dell’area quando il numero 87 centra la traversa. Nel primo tempo è troppo lontano dal gioco ma, dopo un rimpallo in avvio di ripresa, ruba il tempo a Silvestri e si procura un rigore preziosissimo. Poi però sciupa due chance importanti.
Quagliarella 7: in avvio è il più pericoloso. Le due occasioni migliori della Samp le crea lui, prima imbeccando Candreva e poi saltando a centrocampo Nuytinck e originando l’azione del pareggio. Finalmente si sblocca, trasformando in maniera glaciale un tiro dagli undici metri pesantissimo.
(dal 43’ s.t. Torregrossa s.v.)
All. D’Aversa 5,5: la Sampdoria è propositiva, a volte pure troppo. Sono evidenti gli errori e i limiti in fase difensiva, il reparto si muove male e mancano gli automatismi. Il modulo, spregiudicato, genera gol e occasioni, ma concede altrettanti contropiedi e ripartenze agli avversari. C'è bisogno di più equilibrio, dieci gol in tre partite sono davvero troppi.